Tappa abbastanza lunga, di medio dislivello, molto scorrevole.
Entriamo nella regione del Gerrei e dalla dorsale del Bruncu Senz godiamo di ampia vista.
Tappa da evitare nei mesi centrali estivi.
Punti d'acqua assenti, portarne buona scorta.
Lasciamo Burcei e prendiamo una carrozzabile in salita (300 m D+ ca.) con qualche saliscendi e buona vista panoramica. Giunti all'Arcu Simeoni ci godiamo la vista sul golfo di Cagliari, quindi viriamo verso nord; il paesaggio cambia, tutto intorno sono colline spoglie e noi proseguiamo con una comoda passeggiata tenendo Punta Serpeddi, con le sue antenne, alla nostra destra. Perdiamo gradualmente quota (300 m D- ca.) fino ad arrivare a un ovile situato presso un torrente secco.
Torniamo a salire (200 m D+ ca.) su larga mulattiera, con qualche strappetto, fino a giungere sul Bruncu Senzu, molto panoramico: bellissima la vista sui Sette Fratelli.
Dopo una leggera discesa (100 m D- ca.), passiamo su sentiero e, attraversando dei bellissimi pinnacoli rocciosi, saliamo (200 m D+ ca.) al Monte Genis (979 m). Cominciamo la discesa (950 m D- ca.); dopo un tratto boschivo ritorniamo su carrozzabile e andiamo costeggiando la strada asfaltata; presso una curva della carrozzabile, dove troviamo un albero caduto con segnavia, riprendiamo il sentiero, quindi entriamo in un bosco di lecci e con pendenza decisa scendiamo fino a raggiungere l'agriturismo Su Niu e s'Achili.
L'agriturismo Su Niu e S'Achili (in italiano, “il nido dell'aquila”) si trova all'interno del comune di San Nicolò Gerrei, all'interno della sub regione del Gerrei di cui è la principale cittadina. Alcuni fanno risalire l'origine del nome Gerrei alla "giarra”, i ciottoli alluvionali. L'area del Gerrei, corrispondente al medio corso del Flumendosa, fino al XVI secolo era chiamata Galilla, dall'antico popolo dei Galillenses che lasciò queste terre nel 69 d.C. - come attestato nell'iscrizione bronzea della tavola di Esterzili.
Nella lingua sarda gli articoli determinativi derivano dal latino ipse/ipsu(m) e diventano su/sa per la forma singolare e sos/sas al plurale; è molto diffusa anche la forma is.
Sparse per tutto il territorio regionale sono le tombe dei giganti, tumbas de sos mannos in sardo. Si tratta di monumenti funebri in cui i defunti venivano tumulati all'interno del corpo centrale a forma di barca rovesciata, lunga fino a trenta metri.
Realizzate principalmente nel periodo tra il Bronzo Antico e il Bronzo Finale (1800-1100 a.C.), tali tombe sono considerate, insieme ai nuraghi e ai pozzi sacri, il lascito architettonico più importante della civiltà Nuragica. L'entrata, a forma semicircolare, è realizzata con grandi blocchi di pietra e in alcune è stata ritrovata un’enorme stele posta al centro del semicerchio. Le tombe dei giganti devono il nome al mito, sviluppatosi nei secoli, secondo il quale questi enormi monumenti fossero le tombe di enormi esseri viventi.
Nel comune di San Nicolò Gerrei si trovano le fonti sacre di Su Musuelu e di Is Molineddus.
Il pozzo sacro, o fonte, è un edificio nuragico legato al culto delle acque. Vi sono diverse tipi di fonti sacre, in particolare: i pozzi (camere scavate e rivestite di pietra che consentivano la raccolta delle acque sotterranee), le fonti sacre (camere che raccoglievano le acque sorgive) e gli edifici a forma circolare in cui si celebravano riti legati all'acqua.
Dolce tipico sardo sono i papassini (papassinu o passina).
Si tratta di un dolce di pasta frolla arricchito con uva passa, mandorle e miele. Diverse sono le ricette all'interno della regione, in particolare per l'uso delle spezie, come cannella e vaniglia, e delle bucce di agrumi canditi. Tradizionalmente di forma romboidale, è contraddistinto dalla glassa bianca ricoperta da codette di zucchero colorate.
Particolarmente diffuso nella regione centro-meridionale (al nord si usa aggiungere i semi di finocchio), è tipico della festa di Ognissanti.
Agriturismo Su Niu e s'Achili. Tel. 070 950316
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Cagliari.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!