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Tappa

190

Campotosto > Nerito

Lunghezza
15.2
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
200
m
-
748
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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54945796
Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa abbastanza corta e di dislivello prevalentemente negativo.

Costeggiando dapprima il Lago di Campotosto, quindi attraversando i boschi della Valle del Fucino, giungiamo al bel borgo di Nerito.

Note particolari

La traccia lungo la riva settentrionale del Lago di Campotosto è assente e bisogna procedere a vista.

Segnaletica complessivamente intermittente; bene tenere d'occhio la traccia GPX.

Diversi tratti di sentiero sono spesso invasi dalla vegetazione invasiva; numerose ortiche.

Bellezza
periodo
Marzo - Novembre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
Enogastronomico
RAGGIUNGIBILITà
Enogastronomico
PERCORSO

Lasciamo Campotosto e, tagliando i tornanti della strada asfaltata, scendiamo fino alla carrozzabile che avvicina il lago. Giunti in prossimità della riva, dobbiamo procedere sulla sabbia (spesso un po' fangosa) fino all'estremità nord-orientale; quindi cerchiamo la traccia che risale alla vicina strada asfaltata e proseguiamo pochi metri fino a prendere la carrozzabile sulla sinistra, inoltrandoci nel fitto bosco.

Poco dopo prendiamo il sentiero sulla destra e iniziamo la lenta discesa (400 m D- circa); guadiamo il Rio Fucino e procediamo spediti fino a giungere sulla strada che conduce al borgo di Tottea.

Con un sentiero molto panoramico a mezzacosta scendiamo (100 m D- circa) lentamente verso il fiume Vomano; giunti al fondovalle, attraversiamo la strada asfaltata e svoltiamo a sinistra per poi riprendere il sentiero, sulla destra, che prosegue agevolmente in saliscendi fino a Nerito.

COSA SAPERE

Il comune di Crognaleto è composto da 19 frazioni e due contrade. Nerito (sede del comune e della scuola) e Tottea sono i due nuclei più grandi.

Numerose sono le tradizioni artigianali del comune, dal taglio del bosco alla lavorazione del ferro, dalla lavorazione della pietra alla produzione del carbone. Per molti il nome Nerito deriva proprio dal colore nero dei suoi abitanti che svolgevano il lavoro di carbonai; per altri l'origini del nome è dovuto alla presenza delle acque - in lingua prelatina, Naritum significava "posto dell'acqua": oggi nei paraggi né fiumi né rivoli di sorta, ma nel tempo potrebbero esserci stati sconvolgimenti significativi rispetto a possibili antiche risorgive o corsi d'acqua.


La frazione di Frattoli è rinomata per la presenza di molti scalpellini e la lavorazione del ferro. La frazione di Senarica, invece, nel tardo medioevo pare avesse il titolo di Repubblica (concesso dalla regina di Napoli Giovanna I) e addirittura la possibilità di battere moneta; ma non esistono documenti comprovanti questa investitura, poichè l’archivio della cancelleria è stato distrutto durante la II Guerra Mondiale.


COSA VEDERE

A Piano Vomano c’è il sito di Colle del Vento, con le mura megalitiche dei paladini: si tratta di un muro fortificato costruito con blocchi di pietra arenaria dalla dimensione di circa un metro cubo, perfettamente tagliati e incastrati tra di loro. Nell'area sono presenti anche i resti di una struttura templare e sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici, datati tra il IV e il III secolo a.C.. Alcuni studiosi ritengono che si tratti dell'antica città di Beregra (del popolo dei Liburni), citata da Tucidide e Plinio il Vecchio.


Ogni anno a Nerito il 24 dicembre viene acceso il Fuoco di Natale e centinaia di quintali di legna ardono continuamente per mantenerlo acceso fino al 6 gennaio. E’ un rito propiziatorio per il nuovo anno, ma anche simbolo di rispetto e riconoscenza verso la più grande risorsa della zona: la legna.

Il fuoco, simbolo di purificazione e rinascita, diventa durante le festività natalizie il caminetto del paese, intorno al quale la gente si raccoglie per chiacchiere e racconti.


Nella frazione di Alvi si trova la Chiesa di Santa Maria Apparens (del 1300). La tradizione vuole che la chiesa fu edificata a seguito dell'apparizione della Madonna a un soldato francese che, prossimo alla morte, la invocò. La Madonna lo salvò chiedendogli però di far erigere in quel luogo un tempio dedicato a lei. Il milite mantenne la promessa.

COSA MaNGIARE

La ventricina è un salume insaccato tipico dei  territori sul confine tra Abruzzo e Molise: le diverse varianti hanno alcune importanti differenze.

Quella di Crognaleto, detta assogna, è un insaccato diverso dalla ventricina del vastese o molisana in quanto è molto più grassa; ha solamente poche parti di carne (finemente tritata). Oltre al peperone dolce o piccante che la caratterizza con il colore rosso, vi si aggiungono tipicamente buccia d'arancia e aglio. La ventricina di Crognaleto si può mangiare anche dopo una brevissima stagionatura e, seppur ottima spalmata sul pane,  si usa spesso per insaporire molte altre ricette.

Il nome ventricina deriva dall'insaccatura, fatta un tempo con lo stomaco o la vescica del maiale.

DOVE DORMIRE

Locanda del Cervo, lungo il Sentiero Italia, 2 km circa prima di giungere a Nerito. Tel. 333 383 3110


Foresteria del Parco Nazionale del Gran Sasso e della Laga, a Nerito. Tel. 335 561 9413


Albergo Ponte Rocchetta, a Nerito. Tel. 0861 950114

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo da L'Aquila con cambio a Poggio Cancelli.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“Costeggiamo la riva sabbiosa del lago scortati da un bellissimo pastore maremmano”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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