Una tappa breve e semplice con poco dislivello, per la maggior parte su asfalto e sterrato, priva di particolare interesse paesaggistico a eccezione del breve tratto in cui si attraversa la Riserva Naturale di Montepugliano, interessante per le doline presenti.
La tappa, pur priva di difficoltà, può tuttavia risultare fastidiosa per l'asfalto che caratterizza quasi tutto il percorso.
Bene prestare attenzione alle automobili che corrono veloci uscendo da Faicchio e nella strada provinciale appena dopo il ponte che attraversa il Titerno (il fiume in secca).
La tappa inizia da Faicchio, esattamente sotto il Castello Ducale di origine normanna, che si trova nel centro storico del paese. La prima parte di percorso è in falsopiano su asfalto fino a quando non imbocchiamo un sentiero sterrato sulla destra, che ci conduce al ponte che attraversa il fiume Titerno, in secca.
Proseguiamo su asfalto per svariati km fino a immetterci un'altra strada sterrata, che inizia a salire dolcemente in falsopiano (200 m D+ ca.). Terminata la salita torniamo su una strada asfaltata, poco trafficata, ai bordi della quale sorgono uliveti e vigneti. Quindi ci immettiamo su una strada provinciale, dove dobbiamo prestare molta attenzione alle automobili che corrono veloci. Dopo poche centinaia di metri oltrepassiamo un cancello e imbocchiamo nuovamente una sterrata; da lì il percorso prosegue in un bosco per qualche km, all’interno della Riserva Naturale di Montepugliano, caratteristica per la presenza di doline.
Usciti dalla Riserva scendiamo sempre dolcemente (200 m D- ca.) ed entriamo nel paese di Telese Terme, dove non può mancare un bagno nelle rinomate terme e… un assaggio dell'acqua sulfurea!
Telese Terme prende il suo nome dalla città sannitica di Tulisium, divenuta poi Telesia nel periodo romano. L'antica città, di cui sono visibili i resti archeologici, era posizionata tra Telese Terme e San Salvatore Telesino.
Posizionata in una fertile pianura tra i fiumi Calore e Volturno, Telesia fu una grande e ricca colonia romana, la cui strategica posizione favorì lo sviluppo commerciale, come testimoniato dal ritrovamento di una moneta locale.
Il generale cartaginese Annibale occupò la città per due anni fino a che non venne sconfitto dal dittatore romano Quinto Fabio Massimo nel 214 a.C.. Durante il periodo longobardo la città cadde in rovina fino ad essere distrutta dal terremoto del 1349, che sconvolse l'intera valle telesina.
Il nome di Telesia riecheggia nei libri di storia per due importanti condottieri sanniti della famiglia dei Ponzi.
Il primo è Caio Ponzio Telesino che nel 321 a.C. intrappolò l'esercito romano nella celebre battaglia delle Forche Caudine, imponendo ai Romani l’umiliazione di passare sotto il giogo. Caio Ponzio Telesino venne poi sconfitto nella terza guerra sannitica (battaglia di Sentino) e brutalmente ucciso a Roma nel carcere Mamertino.
L'altro celebre condottiero, probabilmente nipote del primo, è Ponzio Telesino. Comandante dell'esercito sannita già durante la Guerra Sociale tra i popoli italici e Roma, arrivò a marciare fino alle porte di Roma durante la guerra civile del 82 a.C.; cadde in battaglia poco prima di raggiungere le mura della Città Eterna, salvate dall'arrivo del generale Lucio Cornelio Silla.
L'odio tra Romani e Sanniti durò per più di tre secoli: i Romani non perdonarono mai le umiliazioni inflitte dal fiero popolo sannita e riuscirono a distruggere quasi completamente la memoria di una grande civiltà.
Telese Terme è rinomata per le sue acque termali, affiorate a seguito del terremoto del 1349. A quel tempo l'effluvio dei vapori sulfurei rese malsana la vita agli abitanti. Nell'Ottocento, tuttavia, si cominciò a sfruttare questa risorsa: le acque termali di Telese sono ottime da bere e la commercializzazione arrivò fino in America. Tra i tanti stabilimenti sorti dal XIX secolo il più suggestivo è quello delle Antiche Terme Jacobelli, conosciute anche come bagni vecchi, un vecchio stabilimento termale oggi diventato parco naturale.
Costruite nel 1867 dal cavaliere Achille Jacobelli, Rimangono oggi i resti delle strutture originarie costruite nel 1867 dal Cavaliere Achille Jacobelli: nonostante l'abbandono, sono particolarmente suggestive.
Poco fuori il centro abitato è presente un lago di origine carsica dalla forma rotonda,con il diametro di circa un chilometro. Si è originato a seguito del fatidico terremoto del 1349 ed è caratterizzato da un'elevata profondità già dai primi metri della riva. Un tempo era una rinomata meta turistica, ma da qualche anno è vietata la balneazione.
A Telese Terme è presente una torre di epoca normanna (X sec.) che faceva parte della cattedrale della SS Croce (è possibile vederne le rovine), distrutta dal terremoto del 1349. Il monumento alto 17 metri è uno splendido esempio di architettura normanna in Campania.
Tipici della zona sono i taralli di San Lorenzello, dei piccoli taralli aromatizzati al finocchietto. Si usa mangiarli come accompagnamento all'acqua termale. Alcuni propongono anche una panzanella (insalata di verdure) e taralli inzuppati nell'acqua sulfurea.
Hotel del Lago, a Telese Terme (sulle sponde del Lago, a 15 minuti dal centro del paese). Tel. 0824 976221
A Telese Terme sono presenti numerose strutture ricettive.
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Napoli con cambio a Piedimonte Matese.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!