Questa tappa è stata documentata grazie al contributo di Federica Bergonzini.
Tappa abbastanza corta e priva di difficoltà, tutta in discesa.
I momenti più intensi sono il Corno alle Scale (meravigliosa la grande parete orientale, a balze) e il Monte Gennaio: sono le ultime alte vette dell’Appennino tosco-emiliano.
Lasciamo il Rifugio Duca degli Abruzzi e prendiamo il sentiero 00, che prosegue in saliscendi verso il Passo Tre Termini (1.779 m); aggiriamo la cima del Monte Cornaccio da nord per poi dirigerci al Passo Strofinatoio (1.847 m), poco distanti dal Rifugio Sasseto. Da lì, una breve deviazione (100 m D+ circa) ci porta in cima al Corno alle Scale (1.944 m), l’elevazione più alta dell’Appennino bolognese, che protegge la Valle del Silla. La sua strepitosa parete orientale, che precipita per circa 1.000 m per balze rocciose (seconda per altezza solo a quella del Gran Sasso), rappresenta una unicità dell’intero Appennino.
Dal Passo dello Strofinatoio cominciamo la lunga discesa verso Pracchia (1.250 m D- circa). Riprendiamo lo 00 scendendo facilmente al Passo del Cancellino (1.634 m) e da lì, in comodo traverso in falsopiano, aggiriamo il Monte Gennaio (1.814 m) dal versante occidentale. Entriamo nella magica Foresta di Teso, torniamo a scendere e oltrepassiamo il Rifugio del Montanaro (1.567 m), lasciando lo 00 e prendendo il 3, sulla sinistra.
Superiamo il suggestivo Passo Pedata del Diavolo, immerso nell’antica faggeta, quindi proseguiamo sulla GEA, che scende lungamente (ma facile) fino al piccolo paesino di Pracchia (607 m), nell’alta Valle del Reno.
Orsigna, a qualche km da Pracchia, è il borgo scelto come come rifugio dal mondo da Tiziano Terzani, giornalista e scrittore nato a Firenze e morto nel 2004 proprio ad Orsigna, dopo una vita passata viaggiando soprattutto in Asia. Conosceva questi luoghi fin da bambino quando, per problemi di salute, veniva qui portato per respirare aria buona.
Oggi, molti suoi lettori vengono a percorrere il Sentiero di Terzani, un cammino immerso tra i faggi e i castagni, nella pace e nel silenzio; presso una terrazza naturale si trova un “albero con gli occhi”, un ciliegio così chiamato da Terzani, che lo mostrava al nipotino per spiegargli l’importanza della natura.
Pracchia era un tempo rinomata per la produzione di ghiaccio e per la lavorazione del ferro, proveniente dall'Isola d'Elba.
In particolare, per volere di Cosimo I De Medici, nel 1542 venne costruita un altoforno per la produzione di ghisa, che nel Seicento divenne una vera e propria ferriera e fece parte del più importante polo siderurgico del Granducato di Toscana: la zona era perfetta, considerando l’abbondanza d’acqua fornita dal Fiume Reno (utilizzata come fonte d’energia, per attivare magli e mantici) e di legname (che forniva il carbone, quindi il combustibile per la lavorazione del minerale).
Acquistata poi dalla famiglia Sabatini, la ferriera rimase in attività fino al 1944; oggi è una sede museale ricca di macchinari e utensili, aperta al pubblico
Per maggiori info, orari e biglietti, si veda il seguente LINK.
La castagna era uno degli alimenti per eccellenza di queste montagne, chiamata anche “il pane dei poveri” poiché la sua farina, miscelata con quella di segale, era usata per la panificazione.
Vi si possono fare innumerevoli ricette, la più famosa delle quali è sicuramente il castagnaccio, una torta tipicamente autunnale (senza uova nè burro, a riprova delle origini contadine) arricchita con pinoli e uvetta.
Rifugio del Montanaro, in località Poggio dei Malandrini. Tel. +39 331 741 3786
Posto Tappa GEA, a Pracchia. Tel. +39 0573 490064 - +39 366 487 4046 (attualmente CHIUSO)
Albergo Ristorante Melini, a Pracchia. Tel. + 39 0573 490 026
Punto di partenza NON raggiungibile in macchina.
La località raggiungibile in macchina più vicina è il parcheggio della Scuola Sci Corno alle Scale.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Corno alle Scale, partendo dalla cittadina di Porretta Terme.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
La cittadina di Porretta Terme è raggiungibile con il treno partendo dalla città di Bologna.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!