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Tappa

345

Rifugio Funtana Terra Ona > Agriturismo Separadorgiu

Lunghezza
19.1
Km
Difficoltà*
EE
Dislivello*
+
1125
m
-
685
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

In una tappa impegnativa nel cuore del Gennargentu, ma di panorami unici, concludiamo la traversata dell'Ogliastra... col botto: guadagniamo la cima di Punta La Marmora (1.833 m), la più alta di tutta la Sardegna.

Note particolari

Tappa da evitare nei mesi centrali estivi (totale assenza di ombra per quasi tutta la tappa).

La tappa, e per i dislivelli (in assenza d'ombra) e per le difficoltà di orientamento, è riservata agli escursionisti più allenati.

La prima parte del percorso, specie prima del Monte Terralba, avviene senza una vera e propria traccia sul terreno e senza segnaletica: occorre esperienza per orientarsi a vista e intuito, facendosi largo tra la (bassa) vegetazione, cercando di scorgere gli ometti di pietra (laddove presenti); la stessa problematica si ripresenta nell'ultima sezione del percorso, subito dopo aver incrociato la strada asfaltata - fortunatamente e in ogni caso, la direzione rimane, in linea di massima, intuitiva.

Data la lunga salita, si consiglia di partire molto presto, possibilmente prima dell'alba.

Bellezza
periodo
Maggio - Ottobre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
RAGGIUNGIBILITà
PERCORSO

Lasciato l'agriturismo Terra Ona, continuiamo per 1 km sulla strada carrozzabile a mezzacosta, quindi prendiamo la deviazione sulla destra e cominciamo la prima, lunga salita (500 m D+ ca.); dopo un primo tratto su sterrata, passiamo su sentierino e, guadato il Riu Accu Pilurzu, prendiamo a muoverci su un ripido tracciolino che viene talvolta inghiottito dalla vegetazione - dobbiamo andare a intuito, aguzzando la vista per scorgere un ometto o una traccia sul terreno, spesso dissestato. Infine la pendenza diminuisce e giungiamo alla prima cima del massiccio del Gennargentu, il Monte Terralba (1.550 m); da qui, su cresta molto aerea, procediamo in dolce saliscendi cercando laddove possibile di seguire la traccia, delimitata da piccoli massi ai lati. Dopo un paio di km, affrontiamo la seconda parte della salita (300 m D+ ca.), meno ripida della prima: con uno sforzo, guadagniamo la vetta di Punta La Marmora (1.833 m), la più alta del Gennargentu e di tutta l'Isola, sormontata da una grossa croce di metallo: la vista è semplicemente magica e vastissima, dalla vicina Perda Liana al mare d'Ogliastra...

Dalla vetta, il sentiero è finalmente chiaro e scorrevole: proseguiamo in cresta andando a perdere lentamente quota (200 m D- ca.) fino a un'ampia sella, da cui procediamo agevolmente a mezzacosta, in saliscendi (in questa traversata incontriamo i primi alberi e la prima fontana). Dopo alcuni km, giungiamo su una strada asfaltata, ma non la prendiamo (a meno di non essere stanchi, nel qual caso procediamo sulla stessa fino ad arrivare alla meta); dal piazzale sottostante, infiliamo il sentierino che va scendendo ripido (200 m D- ca.) e si perde spesso nella vegetazione, per cui occorre andare a intuito finché intercettiamo una carrozzabile. La seguiamo verso sinistra in piano, entrando gradualmente nel bosco (incontriamo numerose fonti), quindi attacchiamo l'ultima salita (200 m D+ ca.) per ampi tornanti; giunti sulla strada asfaltata, procediamo per le ultime centinaia di metri fino ad arrivare alla stradina che conduce all'agriturismo.

COSA SAPERE

Il Gennargentu è il massiccio più alto della Sardegna. Il nome in sardo significa “porta d'argento”, dal colore che assumono i rilievi montuosi caratterizzati dalla roccia di scisto.

Le sue cime, che si estendono da nord-ovest a sud-est, sono caratterizzate dalle forme tondeggianti e danno vita a un enorme "tetto" posto al centro dell'Isola. Un luogo dove, da sempre, i pastori hanno usato portare le loro greggi al pascolo. Tale pratica ha danneggiato pesantemente la presenza di arbusti, il che ha conseguentemente contribuito alla comparsa di fenomeni erosivi.

Oggi sul Gennargentu rimangono 70 pastori: numerose sono stati gli scontri tra chi sostiene che il luogo vada preservato dal punto di vista naturalistico (in particolare il Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu, istituito nel 1998 ma di fatto mai divenuto operativo) e i pastori, che ritengono quei pascoli un diritto.

Tra gli animali del luogo si sottolinea la presenza del muflone e dell'aquila reale.

COSA VEDERE

La cima più alta del massiccio del Gennargentu è Punta La Marmora, che in lingua sarda è chiamata Perda Crapias - “pietra spaccata”.

Situata tra i comuni di Arzana e Desulo, alta 1.833 metri che ne fanno la vetta più alta dell'isola, è dedicata ad Alberto Ferrero della Marmora, generale e scienziato che descrisse le meraviglie della Sardegna in due opere scientifico-letterarie: Voyage en Sardaigne, del 1826 e Itinéraire de l'île de Sardaigne, del 1860.

Dalla cima tondeggiante si può godere, nelle giornate limpide, del panorama di quasi tutta l'isola e di parte della Corsica.

COSA MaNGIARE

Prodotto emblema della Sardegna è il pecorino sardo, derivato dal latte delle pecore di razza sarda. Si può trovare dolce, poco stagionato (1/2 mesi), oppure maturo (oltre i due mesi). Viene prodotto in tutta l'Isola ed è uno dei simboli del mestiere del pastore.

Il sapore del pecorino sardo si distingue da quelli dei tanti pecorini presenti in Italia grazie ai pascoli ricchi di arbusti aromatici classici della macchia mediterranea. Protetto della denominazione DOP, soffre di una svalutazione commerciale che rende il lavoro dei pastori poco remunerativo; spesso il latte prodotto in Sardegna finisce nella produzione di altri pecorini del continente.

DOVE DORMIRE

Agriturismo Separadorgiu, 3 km più a nord delle piste da sci del Gennargentu. Tel. 346 606 6204

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.

Punto di partenza NON raggiungibile in bus.

La località raggiungibile con il bus più vicina è Villanova Strisaili, partendo dalla città di Nuoro.

Qui il LINK per controllare gli orari.

Punto di partenza NON raggiungibile in treno.

“Un cielo lattiginoso ci nasconde il panorama dalla vetta più alta della Sardegna. Sciami di coccinelle ci svolazzano intorno, non ne abbiamo mai viste tante come lassù”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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