Dedichiamo questa bellissima tappa alla memoria di Paolo Carlesi.
Tappa lunga e impegnativa, segnata dal superamento del Colle di Valdobbia, con dislivelli significativi sia a salire che a scendere, pur in assenza di particolari difficoltà tecniche.
Il valico ci apre le porte di una nuova regione: la Valle d’Aosta, tra i giganti delle Alpi.
La tratta Peccia - Colle di Valdobbia rappresenta una variante al Sentiero Italia (che sale invece per la Piana Grande), scelta per la panoramicità dell’Alpe di Larecchio e il Lago della Balma.
La tappa è molto lunga e faticosa: da affrontare se ben allenati.
MTB: dall’Alpe Larecchio Inferiore conviene seguire il sentiero 201, salendo a Pian Celletto e poi alla Piana Grande.
Ci dirigiamo verso Riva Valdobbia sulla bella pista ciclabile che costeggia il Fiume Sesia, quindi prendiamo la strada che si addentra nella Val Vogna (400 m D+ circa fino a Peccia). Giunti a Ca’ di Janzo, deviamo sul sentiero sulla destra, che sale leggermente e prosegue in bel traverso fino all’abitato di Peccia, dove ammiriamo una bellissima casa walser, con le lobbie colme di fiori colorati.
Superiamo il Ponte Napoleonico e attacchiamo la vera salita (1000 m D+ circa). La prima parte è tranquilla, con alcuni strappi relativamente brevi. Superata la Cappella del Lancone, presso l’Alpe Larecchio Inferiore prendiamo il sentiero sulla sinistra e giungiamo alla bellissima piana dell'Alpe Larecchio Superiore: un paesaggio da far west. Quindi attacchiamo nuovamente la salita con pendenza più marcata, ma senza difficoltà particolari, per arrivare al Lago della Balma (2.316 m). Il sentiero riprende su pietraia: è la parte più ripida, ma non insidiosa. Infine, un bel traverso sospeso sulla testa della Piana Grande ci conduce al Colle di Valdobbia, la parte più ripida, comunque non difficile né insidiosa. Al termine della pietraia, breve traverso molto panoramico sulla Piana Grande ci conduce fino al Colle di Valdobbia (2.480 m), ove sorge l'Ospizio Sottile. E’ il confine regionale tra il Piemonte e la Valle d’Aosta.
Mangiamo un boccone e ripartiamo sul sentiero, salutando il Piemonte (ma è un arrivederci). La discesa è lunga (1.100 m D- circa) ma facile, in un ambiente piacevole e vario. Dopo un ultimo tratto nel bosco, giungiamo nella Valle di Gressoney. Merita una visita il Castel Savoia, che apparteneva alla Regina Margherita.
La prima parte del nome Gressoney deriva dal cresson, il crescione, tipo di erba molto abbondante nei prati di questa zona, soprattutto accanto ai rigagnoli d’acqua che scendono dai ghiacciai.
A inizio percorso, merita una visita la chiesa di Riva Valdobbia (frazione di Alagna), dedicata a San Michele, sulla cui facciata spiccano l'affresco gigante del Giudizio Universale e il dipinto di San Cristoforo - il patrono dei viandanti: bene dedicargli un pensiero.
Il Museo Regionale della Fauna Alpina di Gressoney fu inaugurato dalla regina Margherita di Savoia nel 1913.
Raccoglie esemplari imbalsamati della fauna locale, molti dei quali procurati dai baroni Beck-Peccoz che per primi intuirono la necessità di istituire un’area protetta vigilata contro il bracconaggio.
Per maggiori info, orari e biglietti, si veda il seguente LINK.
Il lardo d'Arnad è uno dei più rinomati prodotti della Valle d’Aosta, tanto da ricevere la Denominazione di Origine Protetta. Si caratterizza soprattutto per due elementi: l’alimentazione dei maiali da cui si ottiene, a base di castagne e ortaggi; e la stagionatura, durante la quale vengono utilizzati sale, aromi naturali, spezie ed erbe di montagna.
È delizioso mangiato a fettine sottili sul pane di segale (il pan dur) spalmato col miele, o sopra le fette di polenta abbrustolite.
Margherita Camping, a Gressoney-Saint-Jean. Tel. 0125 355370
Casa Don Bosco, a Gressoney-Saint-Jean. Tel. 011 5224449 - 011 5224440
A Gressoney-Saint-Jean sono presenti numerosi B&B.
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Vercelli.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!