Tappa faticosa per l’elevato chilometraggio e i significativi dislivelli, pur priva di grosse difficoltà. Ad una lunga e lenta salita iniziale al Passo Castrin, segue un'altrettanto lunga e piacevole discesa.
Ci godiamo alcuni scorci suggestivi sulla bucolica Val di Non.
Le chicche del giorno sono il Sentiero del Mondino, attrezzato con alcune catene, che risale la parete sud del Canyon del Rio Novella; e la piccola, deliziosa chiesetta del borgo di Proves.
La tappa è davvero lunga: da affrontare nella sua interezza solo se molto allenati. Altrimenti, è possibile spezzarla alla Malga Castrin, poco distante dall'omonimo passo.
La deviazione al Sentiero del Mondino presenta alcuni passaggi esposti ed attrezzati: se alle prime armi o in MTB, lo si può evitare prendendo il sentiero 522 nell’altra direzione, verso il Castello di Castelfondo.
Imbocchiamo il sentiero che scende verso il Rio Novella. Poco dopo aver passato la vecchia Centrale Alta Novella, prendiamo il Sentiero del Mondino, attrezzato con alcune catene (si tratta di brevi e semplici passaggi), che risale il versante sud del Canyon del Rio Novella, molto frequentato dagli arrampicatori.
Arrivati all’abitato di Dovena, proseguiamo su strada, aggirando a nord il paese di Castelfondo e, su una comoda carrozzabile, cominciamo la lunga salita (800 m D+ circa), piuttosto faticosa, ma su ottimo fondo e senza strappi di pendenza; nel finale si apre, tra magnifici prati fioriti. Infine giungiamo al Passo Castrin (1.785 m), ripagati dalla bella vista sul monte Cornicolo e la Valle dell'Ultimo (chi è stanco può spezzare la tappa alla vicina Malga Castrin).
Dal passo, procediamo per un tratto a mezzacosta, in saliscendi, quindi iniziamo la lunga discesa (850 m D- circa). Superiamo diverse malghe (di Cloz, di Revò); dalla Malga Kessel costeggiamo il torrente Malerbach, fino ad arrivare al borgo di Proveis, con la sua deliziosa chiesetta e le croci in ferro battuto nel cimitero antistante.
Continuiamo in dolce discesa. Da Passo Fresna, con giro largo, andiamo a prendere il lungo percorso che costeggia dall'alto l’abitato di Rumo: il tratto è dolce e si presta alla chiacchiera. Giunti alla frazione Lanza, dopo un tratto di strada arriviamo a Mocenigo, conclusione della tappa.
L’intera Val di Non è stata popolata fin dalla preistoria; durante il dominio romano rappresentava un’importante via di comunicazione, come testimoniano i tanti reperti ritrovati e i “riguardi” con cui l’Impero la trattava.
Pare inoltre che questa regione fosse conosciuta per la presenza di diversi filoni d’argento.
A Mocenigo, lungo il torrente, è stata rinvenuta una struttura sotterranea che gli archeologi industriali hanno ipotizzato essere una fonderia: così fosse, si tratterebbe della più antica d’Europa.
Nel comune di Proves si può ammirare la bellissima chiesa neogotica dedicata a S. Nicolò, al cui interno si trovano gli affreschi del pittore nazareno Albrecht Steiner von Felsbur.
I Nazareni furono un gruppo di pittori romantici, attivi nell’Ottocento, che, rifiutando il classicismo accademico di quei tempi, ripresero lo stile degli affreschi quattrocenteschi.
La Val di Non è famosa per le squisite mele, tra cui la famosa Golden Delicious, conosciuta commercialmente come Melinda (primo prodotto frutticolo a ricevere la Denominazione di Origine Protetta).
Tutti i caseifici della zona dedicano buona parte del loro lavoro alla produzione del trentingrana, un formaggio grana cugino del parmigiano: non a caso a far nascere la produzione di questo formaggio fu il matrimonio tra un ragazzo di Rumo con una donna modenese.
Malga Castrin, presso il Passo Castrin. Tel. 388 879 9397
B&B Larix, a Mocenigo di Rumo. Tel. 0463 531031 - 348 763 5367
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Trento con cambio a Cles.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile con il treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!