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Tappa

185

Forca di Presta > Accumoli

Lunghezza
20.4
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
338
m
-
838
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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54875514
Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa lunga ma priva di salite significative, molto scorrevole. Lasciamo il paesaggio del Pian Grande per sconfinare brevemente in Lazio, al cospetto dei Monti della Laga.

Note particolari

La tratta fino a Forca Canapine rappresenta una variante al Sentiero Italia (che costeggia il lato occidentale del Pian Grande), preferita per l'interesse paesaggistico del gruppo del Vettore.

La traccia, nel tratto tra il Rifugio Colle le Cese e Forca Canapine, è poco segnata; facile perdersi: bene monitorare la traccia GPS.

Punti d'acqua assenti: portare una buona scorta.

Bellezza
periodo
Marzo - Novembre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
Paesaggistico
RAGGIUNGIBILITà
Paesaggistico
PERCORSO

Lasciamo il Rifugio Mezzi Litri ripercorrendo a ritroso la strada asfaltata fino a Forca di Presta, in leggera salita (200 m D+ circa). Giunti al valico (1.536 m) prendiamo la comoda strada carrozzabile pianeggiante in direzione del Rifugio Belvedere; il tratto, agile e panoramico, scorre piacevolmente. Superato il rifugio, continuiamo sulla carrozzabile finché la stessa termina lasciando il posto a un sentiero segnato da alcuni paletti di legno, muniti di segnavia.

Ritrovata la carrozzabile la seguiamo comodamente fino a giungere, in leggero saliscendi, al vecchio Rifugio Colle le Cese (reso inagibile dal terremoto), dove ritroviamo una strada asfaltata. Poco dopo la lasciamo e prendiamo la carrozzabile sulla destra, salendo appena nel bosco; laddove la carrozzabile curva a gomito verso nord, dobbiamo scovare una traccia nell'erba, di difficile individuazione (bene usare il GPS). Giunti in vista di un vecchio impianto da sci, curviamo verso sud e, ritrovando la carrozzabile, scendiamo appena fino a Forca Canapine (1.541 m) dove attraversiamo una strada asfaltata e proseguiamo, sempre sulla carrozzabile.

Il paesaggio è dolcissimo e continuiamo a lungo in leggero saliscendi; superiamo sulla destra gli stagni dei Pantani di Accumoli. Poco dopo, dalla Forca dei Copelli (1.626 m), attacchiamo la lunga discesa (600 m D- circa) lungo la carrozzabile, fino a giungere con facilità ad Accumoli.

COSA SAPERE

Forca Canapine deve il suo nome alla pratica della coltivazione della canapa, molto diffusa nel Centro Italia. Rinomata stazione sciistica della zona, oggi è temporaneamente chiusa a causa degli eventi sismici del 2016.


La cittadina di Accumoli, come la vicina Amatrice, è stata annessa al Lazio, sotto la provincia di Rieti, durante il periodo fascista. L'area, da sempre contesa tra le città di Ascoli Piceno e Norcia, è storicamente appartenuta al Regno di Napoli, quindi a quello delle Due Sicilie e, in tempi più recenti, all’Abruzzo.


Il comune di Accumoli è diviso in due dalla vallata del Tronto (fiume che sorge nei pressi di Amatrice) dove corre anche la Salaria, una delle strade romane più antiche, usata per il commercio del sale; probabilmente costruita già dai Sabini, fu elevata a strada consolare dopo la conquista romana nel III secolo a.C.


COSA VEDERE

Sotto Forca Canapine si trova Capodacqua, frazione di Arquata del Tronto, oggi devastata dal terremoto. In attesa di restauro c'è lo stupendo Oratorio della Madonna del Sole (del 1528), dalla forma ottagonale e ricco di bellissimi affreschi attribuiti al pittore Cola d'Amatrice.


I Pantani di Accumoli sono una serie di laghetti situati tra Forca Canapine e Accumoli. Numerose sono le vacche e i cavalli che pascolano nella zona allo stato brado. Uno stupendo scenario in cui godersi un momento di relax.


Simbolo di Accumoli è la Torre Civica, che ancora oggi rimane in piedi nonostante la devastazione sismica. Costruita nel XII secolo, mostrava a chi passava lungo la Salaria il potere civile e militare del comune.


Il Lago Secco, nei pressi di Poggio d'Api, è una riserva protetta dal WWF per le sue caratteristiche uniche; il clima favorevole e l'ambiente isolato hanno permesso la sopravvivenza di animali e vegetali dall'epoca delle glaciazioni quaternarie.


COSA MaNGIARE

Tradizione vuole che la pasta alla Gricia sia un'invenzione dei pastori di Grisciano, che per i loro pasti all'aperto dovevano usare alimenti che non deperissero facilmente. La pasta secca, il guanciale, il pecorino e un goccio di vino bianco diedero vita ad uno delle paste più famose della cucina romana. L'amatriciana arrivò solo in seguito, con l'aggiunta del pomodoro proveniente dal Regno di Napoli.

Il piatto tipico della tradizione romana e laziale è in realtà... un piatto abruzzese!


Ad Accumoli molti giovani sono tornati a coltivare la terra, un atto di resistenza che si oppone allo spopolamento.

Ubi Major è l'azienda delle tre sorelle Antonucci, che producono zafferano nella frazione di Roccasalli.

Eugenio Rendina invece prosegue la tradizione agricola familiare, pur introducendo elementi di novità come la coltivazione del luppolo e la produzione della birra San Pancrazio che si può trovare in tutto il territorio.


DOVE DORMIRE

Agriturismo Alta Montagna Bio, 2 km prima di Accumoli lungo il Sentiero Italia. Tel. 347 513 3299


COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza NON raggiungibile in bus.

La località raggiungibile con il bus più vicina è Pretare, partendo dalla città di Ascoli Piceno con cambio a Trisungo.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“I Pantani di Accumoli sono un gioco di nuvole e riflessi”

Lasciati ispirare

Va' Sentiero è anche un libro edito da Rizzoli!

Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.  

Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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