Tappa decisamente lunga sull’Alta Via dei Monti Liguri, con un dislivello complessivo importante.
Il momento più bello della giornata è la panoramica cresta verso Monte Taccone (1.113 m), da cui avvistiamo buona parte dell’arco alpino.
La tappa è piuttosto lunga; si consiglia ai meno preparati di spezzarla a Colle Gandolfi (approfittando del vicino Bivacco Bellani, molto spartano) o a Colla di Praglia. Anche se tanto a Colla di Praglia quanto al Passo della Bocchetta non sono presenti rifugi o alberghi, si può approfittare del servizio gratuito di navette messe a disposizione dalle strutture dell’Ospitalità dell’Alta Via dei Monti Liguri (338 162 9347).
Si attraversano zone popolate di vipere: prestare attenzione e, ogni tanto, picchiare il bastoncino sul suolo per avvertirle della propria presenza.
Punti acqua assenti: portarne buona scorta.
Prendiamo la strada militare (a nord della struttura) che, in leggera discesa, ci porta in breve alla Cappelletta di Masone. Dopo un breve tratto su strada asfaltata, riprendiamo il sentiero che ci porta veloci al Passo del Turchino (591 m), sotto cui passa il tunnel autostradale. Dallo storico valico (il punto più alto della gara ciclistica Milano-Sanremo) proseguiamo sull’Alta Via dei Monti Liguri, che su comoda carrozzabile nel bosco ci conduce in saliscendi fino a Passo del Veleno (660 m).
Passiamo perciò su sentiero e attacchiamo la salita (300 m D+ circa) verso Colle Gandolfi, camminando lungo il confine ligure-piemontese. Il tracciato è talvolta roccioso e scosceso (se il terreno è umido, si scivola facilmente). Guadagnata l’ampia sella di Colle Gandolfi (938 m), ammiriamo dall’alto il vicino porto di Genova. Appena più a sud troviamo la cima di Monte Penello (999 m), che offre una vista incredibile, e l’appoggio del piccolo Bivacco Arnaldo Bellani (dove i più stanchi possono spezzare la tappa). La vicina Punta Martin è la palestra naturale dei rocciatori genovesi.
Da Colle Gandolfi viriamo verso nord sulla larga strada sterrata e rimaniamo in cresta, contornando la cima di Monte Foscallo (988 m) e del Bric dell’Orologio (939 m). Quindi, a mezzacosta, attraversiamo il versante orientale del Monte Sejeu (958 m) e arriviamo a Colla di Praglia (880 m).
Prendiamo la strada provinciale fino a Prato del Gatto, da cui ritroviamo il sentiero. Usciti dal bosco, attacchiamo la salita (300 m D+ circa), inizialmente su sterrata, verso il Monte Taccone. Superata la prima rampa, giungiamo nei pressi del Bric di Guana. Percorriamo quindi un tratto in cresta panoramica e con un ultimo strappo guadagniamo la cima del Monte Taccone (1.113 m). Dopo alcuni saliscendi, andiamo perdendo progressivamente quota (300 m D- circa) e tagliamo su comodo sentiero il versante sud-ovest del Monte Leco, per prendere infine la carrozzabile che ci porta in breve al Passo della Bocchetta.
Dal Monte Leco nasce il Torrente Verde che poi, confluendo con il Riccò, assume il nome di Polcevera, uno dei corsi d’acqua che attraversano Genova per sfociare nel mar Ligure.
Il ponte che scavalca il Polcevera nel capoluogo ligure, comunemente conosciuto come Ponte Morandi, è divenuto tristemente famoso per il suo crollo parziale, avvenuto nell’agosto 2018.
La Val Polcevera, in cui scorre il torrente, è rinomata per il marmo verde Polcevera, dalle striature uniche. Viene estratto dal XVII secolo ed è stato usato per abbellire palazzi e chiese nel passato - come la Cattedrale di San Lorenzo o il Palazzo Rosso (riconosciuto Patrimonio Unesco), entrambi a Genova.
Il Santuario della Madonna della Guardia, situato sul monte Figogna, è luogo di culto per i Genovesi.
Il santuario nacque a seguito di un miracolo compiuto dalla Madonna, che salvò un pastore (Benedetto) caduto da un albero e ridotto in fin di vita. Per ringraziare la Madonna, il pastore edificò con l’aiuto della sua famiglia una piccola cappella, alla fine del Quattrocento.
E’ del 1530 un documento notarile in cui alcuni conoscenti del pastore danno testimonianza della veridicità del miracolo. In seguito l’edificio sacro venne ampliato; la struttura odierna fu completata nel 1865, con l’apporto del lavoro di moltissimi fedeli.
Lo zucchino genovese si presta a numerose preparazioni: a funxettu, cioè tagliato a rondelle e soffritto in padella con olio, aglio e origano; oppure grigliato o ancora fritto con una pastella di acqua e farina, da solo o insieme con altre verdure o carni; oppure ancora ripieno di carne, maggiorana, aglio, parmigiano, uova oltre che della sua stessa polpa e poi dorato al forno.
Bivacco Arnaldo Bellani, sulla cima di Monte Penello; dispone di 2 panche e una stufa (no letti). Sempre aperto.
B&B Casa Torre, località Pietralavezzara (a circa 1 ora a piedi dal Passo della Bocchetta, si può tuttavia richiedere il servizio di navetta gratuito). Tel. 010 793216 - 338 6530455 - 338 162 9347
Punto di partenza della tappa raggiungibile in macchina (la strada passa appena sotto il Rifugio Geremia).
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile più vicina è il Colle di Velva, partendo dalla città di Genova con il treno fino a Voltri, dove si prende il bus.
Qui il LINK del bus per controllare gli orari.
Qui il LINK del treno per controllare gli orari.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!