Tappa di buona lunghezza ma praticamente priva di dislivelli, scandita dai primi trulli che avvistiamo.
Le chicche del giorno sono l'abbazia benedettina della Madonna della Scala e l'arrivo al bel borgo di Noci.
Tappa parecchio assolata, da evitare nei mesi più caldi.
Unico punto acqua all'abbazia della Madonna della Scala.
Usciamo da Gioia del Colle passando per il centro della cittadina; l'imbocco del sentiero dell'Acquedotto Pugliese è un po' coperto dalle piante e non è facile da scovare. Poco dopo riprendiamo su strada per aggirare un tratto di acquedotto; torniamo sul percorso e continuiamo per diversi km su strada bianca rialzata e panoramica, talvolta un po' infestata dalle piante.
Poi lasciamo l'acquedotto e ci immettiamo a destra sull'Ippovia dei Trulli e della Murgia, su misto di asfalto e carrozzabile, circumnavigando il Lago di Milecchia. Dopo una leggera salita (l'unica della tappa), il tracciato ci conduce all'abbazia benedettina della Madonna della Scala.
Proseguiamo su strada provinciale per poi girare a sinistra e continuare su strada minore; tramite un cavalcavia superiamo la strada provinciale e, staccandoci dall'Ippovia, saliamo appena verso il centro di Noci.
Il borgo di Noci si erge su un promontorio nelle Murge meridionali, chiamate anche le Murge dei Trulli: la campagna è contraddistinta dai trulli, le celebri costruzioni rurali divenute simbolo di tutta la Puglia.
Il trullo è una costruzione usata fin dall'antichità come riparo per chi lavorava la terra (cozzaro) e rimessa per gli attrezzi. Costruzioni simili sono presenti in tutto il Mediterraneo e pare siano un'evoluzione delle tombe preistoriche chiamate tholos (“cupola” in greco antico); tuttavia i trulli più antichi presenti in Puglia risalgono solo al XVII secolo.
Dall'inconfondibile forma conica, sono eretti utilizzando le pietre a secco; le lastre che compongono la cupola sono chiamate chiancarelle e sono disposte in maniera tale da rendere il cono autoportante. La pietra calcarea, oltre a garantire l'impermeabilità della struttura, garantisce l'isolamento termico.
La storia dell'abitato di Noci nel periodo angioino (XIV-XV secolo) si distingue leggermente da quella dei centri limitrofi in quanto la presenza del principato di Taranto, parzialmente indipendente dal regno di Napoli, faceva di quest'area una zona cuscinetto.
Noci, fino all'arrivo degli Aragonesi, fu sotto il controllo dell'Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni, chiamati anche Gerosolimitani - un ordine religioso cavalleresco nato durante il periodo delle Crociate.
Il comune di Noci è attraversato dal Cammino di Don Tonino, percorso dedicato al sacerdote e vescovo Tonino Bello (1935-1993), molto amato dalla popolazione locale per la sua vicinanza ai più deboli e per aver portato all'interno delle parrocchie tematiche legate al dibattito sociale, favorendo il confronto con spirito critico e libero.
Il principale edificio religioso di Noci è la chiesa Matrice della Natività, risalente al XVI secolo. All'interno della chiesa vi sono numerose opere di pregio artistico, come la fonte battesimale policroma trecentesca, un crocifisso barocco e lo straordinario polittico.
Il campanile della chiesa è stato realizzato su una torre medievale di origine normanna.
Poco fuori Noci si può ammirare il complesso monumentale di Barsento, un importante esempio di architettura romana rupestre.
Dall'origine incerta, la leggenda narra che il primo insediamento fu fatto costruire da Papa Gregorio Magno nel 591 d.C.; lo stile architettonico, tuttavia, fa pensare che l'insediamento risalga all'epoca longobarda (VIII-IX secolo). La chiesa, che sorge su di un promontorio sopra alla grande dolina chiamata canale di Pirro, prende il nome dalla comunità dei clerici Barsentani che durante il Medioevo istituirono qui una comunità monastica.
In direzione Gioia del Colle sorge l'abbazia benedettina della Madonna della Scala.
Il monastero, costruito nel 1932,, ingloba un'antica chiesa (risalente ai primi decenni dell'anno Mille) di cui rimangono il portale duecentesco con altorilievi e sculture. Negli anni al complesso monastico, divenuto abbazia, sono state aggiunte la grande chiesa a tre navate e il campanile.
La comunità di monaci benedettini, seguendo la regola ora et labora, ha dato vita a una tipografia all'interno del monastero. Oltre che della redazione e pubblicazione della rivista La Scala, tesa a veicolare un modello di vita spirituale, i monaci si occupano del restauro di pergamene, incunaboli e libri antichi - in particolare, dei volumi devastati durante l'alluvione di Firenze. La struttura ospita infine una grande biblioteca (con più di 60.000 volumi) ed è un importante centro di musicologia medievale e gregoriana.
Salume tipico della zona è la zampina, una salsiccia fatta con la carne di vitello arricchita da pecorino e pepe.
Tipiche sono anche le pietanze a base di carne equina, come lo spezzatino d'asino o la carne di cavallo con cui si preparano numerose ricette come il ragù, le fettine sottili marinate o, la domenica, le brasciole.
Le gnostre sono le tipiche vie senza uscita di Noci: situate in mezzo a due edifici, sono dei cortili un po' pubblici un po' privati, aperti sulla strada principale. Nel periodo che precede il Natale le tipiche viuzze di Noci si riempiono di profumi con la sagra delle Pettole nelle Gnostre.
Le pettole, tradizionale pasta fritta pugliese, vengono vendute all'interno delle gnostre: si possono trovare sia in versione dolce, con sciroppo di fichi, miele o zucchero, o nella più classica versione salata, con pomodori e olive oppure baccalà.
B&B Il Viottolo, a Noci. Tel. 080 4977293
B&B Grotta Cilicia, a Noci. Tel. 392 344 9338
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!