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Tappa

331

Macari > Custonaci

Lunghezza
14.0
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
347
m
-
243
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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66402982
Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa di media lunghezza e scarso dislivello, di assoluta bellezza, tra il mare cristallino e i faraglioni dolomitici del Monte Cofano (659 m): una delle più memorabili della tratta siciliana.

Note particolari

Il periplo costiero del Monte Cofano rappresenta una variante al Sentiero Italia (che invece si inerpica alla sella meridionale del monte), preferita per la sua imparagonabile spettacolarità.

Punti acqua assenti: portarne buona scorta.

Bellezza
periodo
Tutto l'anno
PERCORRIBILITà
INTERESSE
RAGGIUNGIBILITà
PERCORSO

Lasciamo Macari e, su una stradina asfaltata tra gli ulivi, scendiamo appena fino a guadagnare la grande spiaggia che si estende fino al Monte Cofano. Proseguiamo su asfalto costeggiando la spiaggia, quindi passiamo su una strada sterrata e proseguiamo, superando alla nostra destra delle meravigliose calette di acqua cristallina. Giungiamo perciò alla base del versante orientale del Monte Cofano; dopo un tuffo rinfrescante, prendiamo il sentiero che va a salire (100 m D+ ca.) verso la Grotta Perciata, caratterizzata dal suo buco passante. Quindi scendiamo ripidamente (100 m D- ca.) ritornando sulla linea costiera e proseguiamo in saliscendi, appena sopra il mare, sospesi tra le scogliere sul mare e i faraglioni rossastri del Monte Cofano.

Guadagnata in breve salita la Grotta del Crocifisso, proseguiamo fino a raggiungere l'imponente torre di San Giovanni, quindi viriamo verso sud e, immettendoci su strada sterrata, attraversiamo l'ampio pianoro che sottende il versante occidentale del Cofano. Giungiamo così alla splendida Grotta Mangiapane (resa celebre da una puntata della serie Il commissario Montalbano), con il suo villaggio incastonato tra le rocce, ottimo punto per uno spuntino.

Infine, mantenendoci alle pendici occidentali del Cofano, giungiamo all'estremità meridionale del pianoro, ai piedi delle vecchie cave, per affrontare una breve salitina (100 m D+ ca.) su sentiero, dopo la quale passiamo su strada e attraversiamo il bel centro di Custonaci.

COSA SAPERE

All'interno del comune di Custonaci si staglia il Monte Cofano, un promontorio calcareo alto 659 metri a picco sul mare, caratterizzato dalla praterie di palme nane.

Altra rara pianta autoctona locale è l'erica sicula; ma si trovano anche specie provenienti dalle Americhe, come il fico d'india e l'agave americana. Dalla cima del monte (un po’ faticosa l’ascensione ma decisamente imperdibile, per i più allenati!) è possibile godere di una meravigliosa vista su tutto il litorale.

Rinomato marmo pregiato di Custonaci è il perlato di Sicilia: è il marmo presente nella Basilica di San Pietro, nella Reggia di Caserta o nella stazione di Milano.

Il colore è un avorio chiaro che tende all'arabesco marrone - ricorda l'interno delle conchiglie. All'interno della pietra, oltre ai microfossili, numerose sono le venature giallo-brune, date dai minerali argillosi. Le principali cave si trovano proprio in questa zona: per questo motivo Custonaci è stata nominata "Città internazionale dei marmi" e coi suoi ben 62 kmq di estensione rappresenta il primo bacino marmifero della Sicilia e il secondo bacino europeo.

COSA VEDERE

Tra le numerose grotte presenti nel territorio la più rinomata è sicuramente la grotta Mangiapane, che prende il nome Mangiapane dalla famiglia che ha abitato qui fino alla metà del Novecento. La grotta, alta ben 70 metri e profonda 50, è caratterizzata dal piccolo borgo di case costruite al suo interno, che rendono l'atmosfera unica - motivo per cui la location fu scelta per l'episodio "Il ladro di merendine" della serie televisiva Il commissario Montalbano.

Gli studi che il paleontologo francese Raymond Vaufrey svolse nel 1925 evidenziarono la presenza di utensili in selce e graffiti risalenti al Paleolitico superiore. All'interno della grotta si svolge il presepe vivente di Custonaci: dagli anni '80 la tradizione continua a coinvolgere un centinaio di cittadini che si esibiscono nella tipica rappresentazione natalizia.

La chiesa principale del paese è il Santuario di Maria Santissima, dedicato alla patrona dei comuni dell'agro ericino. Venne costruito nel XVI secolo al posto di una cappella dedicata alla vergine Maria della Concezione.

Il culto della Madonna è legato al dipinto della Madonna che allatta Gesù del quindicesimo secolo, risalente alla scuola di Antonello da Messina. Il quadro era trasportato da una nave francese diretta ad Alessandria d'Egitto; i marinai, sorpresi una tremenda tempesta, giurarono di fondare una chiesa nel luogo in cui fossero riusciti a salvarsi.

Nella contrada di Visicari è presente un monolite zoomorfo somigliante a un cavallo, chiamato il Cavallo del Sole di Custonaci. Alto circa 1,70 m, è poggiato su due fragili pilastri che sono stati lavorati dall'uomo.

Durante il solstizio invernale il sole tramonta esattamente tra le zampe dell'animale. Non si sa nulla sulla sua costruzione: alcuni hanno azzardato che sia una costruzione preistorica, forse usata come calendario astronomico.

COSA MaNGIARE

Dolce fritto di Trapani è la sfincia, tipica della festa di San Giuseppe che, oltre alla festa del papà, rappresenta la prima festività della primavera.

Si tratta di una frittella formata dall'impasto di farina, uovo, lievito, scorza di limone, vino marsala, latte e zucchero: la consistenza è morbida come quella di una spugna, tant'è che molti fanno risalire il suo nome al latino spongia (“spugna”, appunto). Un dolce antico, che alcuni sostengono sia citato perfino nella Bibbia o nel Corano - il che sarebbe verosimile, essendo numerosi pani e dolci arabi o persiani fritti nell'olio.

Oltre che la sfincia semplice si può trovare la versione arricchita con la crema di ricotta, grani di pistacchio o scorza d'arancia candita. A Custonaci si tiene dal 2007 lo Sfincia Fest.

Vitigno diffuso in tutta l'area della Sicilia Occidentale è il grillo.

Pare sia arrivato qui dopo l'avvento della fillossera. Ancora oggi è uno dei principali vitigni ad essere utilizzati per la produzione del marsala, il famoso vino liquoroso.

Viene vinificato in purezza e rappresenta uno dei migliori vini bianchi siciliani. Tradizionalmente la vite veniva coltivata ad alberello, ma oggi è più usata la coltivazione a spalliera bassa.

Prodotto tipico della costa trapanese è la bottarga di tonno: si tratta della sacca delle uova (baffa) del tonno, che vengono salate ed essiccate. Un processo delicato affidato al mastro salatore, custode di un'antica tradizione. Sia la tipologia di tonno che l’essiccazione possono dare vita a prodotti totalmente differenti, che si distinguono in grandezza e colore.

Si fa risalire questa tradizione all'epoca fenicia ed esistono prodotti simili in tutto il mediterraneo - perfino in Giappone, dove si produce il karasumi con le uova di muggine.

La bottarga viene usata come condimento di numerose pietanze tra cui la pizza, che viene farcita con delle listarelle tagliate obliquamente.

DOVE DORMIRE

B&B La Pergola, a Custonaci. Tel. 349 560 0510

Hotel Il Cortile, a Custonaci. Tel. 0923 971750

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.

Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Trapani.

Qui il LINK per controllare gli orari.

Punto di partenza NON raggiungibile in treno.

“Tutto tace, anche il nostro animo, di fronte a tanta bellezza”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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