Tappa rilassante, abbastanza breve e scorrevole (una sola salita, alla fine), lungo il Sentiero dei Fiori, al cospetto del gigantesco Monte Disgrazia (3.678 m).
Bellissimo l’arrivo al selvaggio pianoro che ospita il Rifugio Ventina: la lingua glaciale della Vedretta del Ventina si disperde in mille rivoli torrentizi che irrigano la piana - un paesaggio da cercatori d’oro.
Il tratto di sentiero 305 tra l’Alpe dell’Oro e l’Alpe Vezzada Inferiore è invaso da vegetazione molto alta e invasiva tra cui bisogna farsi largo: tenere sott’occhio la traccia GPS.
MTB: per evitare la parte di sentiero invasa dalla vegetazione (infattibile in bici) prendere il 304 (carrozzabile) per scendere comodamente fino a Pian del Lupo.
Unici punti d’acqua all'Alpe dell'Oro e all'Alpe Forbesina.
Punto di partenza della tappa NON raggiungibile in macchina.
Proseguiamo sull’Alta Via della Valmalenco, scendendo (100 m D- circa) ai Piani di Fora. Continuando a scendere (250 m D- circa), giungiamo all’Alpe Fora, dove prendiamo il Sentiero dei Fiori, un lungo e piacevole traverso verso l'Alpe dell'Oro. Quindi superiamo l’incrocio con un largo sentiero carrozzabile e, tagliando il tornante, continuiamo sul nostro sentiero. La vegetazione si infittisce, la traccia quasi scompare e bisogna aguzzare gli occhi per scorgerla.
Presso l'Alpe Monterosso Inferiore viriamo verso sud e, costeggiando il torrente Mallero, passiamo l’Alpe Vazzeda Inferiore e giungiamo all'Alpe Forbesina. I più golosi possono fare la deviazione verso il Rifugio Tartaglione-Crespo e assaggiare le rinomate frittelle.
Attraversiamo il Pian del Lupo e il torrente Sissone e prendiamo a risalire (300 m D+ circa) la Valle Ventina. Superato l’affollato Rifugio Gerli-Porro giungiamo (subito dopo) al bel Rifugio Ventina. L’ambiente intorno al rifugio è splendido: i resti della lingua glaciale del Disgrazia si disperdono in mille rivoli torrentizi che irrigano la piana - un paesaggio da cercatori d’oro.
Contrariamente a quanto sembri evocare, il nome Monte Disgrazia viene dal termine lombardo des’giascia, ossia "disghiaccia", per il disgelamento del ghiacciaio: il monte che si scioglie.
La sua difficile vetta, di ben 3.678 m, venne conquistata per la prima volta da alcuni alpinisti inglesi, nel 1862.
Lungo il Sentiero dei Fiori avvistiamo di quando in quando uno dei più nobili tra i fiori alpini, il bellissimo giglio martagone, fiore discreto e di rara eleganza, tra i più apprezzati dell’intera flora montana.
Pianta sacra al dio della guerra Marte, cui deve il nome, lilium martagon, accompagnava gli antichi soldati romani sul campo di battaglia perché ritenuto valido amuleto.
Poco sopra la Val Ventina si può ammirare un enorme larice millenario (il primo anello risulta essere dell’anno 1007), facilmente raggiungibile grazie al Sentiero del Larice Millenario.
La zona è ricca di alberi molto antichi (in prevalenza larici, ma ci sono anche molti pini cembri secolari)
Per concludere con gioia un bel pranzo, niente di meglio della panadel, una tipica torta di mele (e uova) valtellinese cotta in padella, a mo’ di frittata.
Rifugio Tartaglione-Crispo, poco sopra Pian del Lupo. Tel. 347 85 08 896 - 333 17 47 543
Rifugio Gerli-Porro, all’imbocco della piana superiore della Valle Ventina. Tel. 0342 451404
Rifugio Ventina, poco dopo il Rifugio Gerli-Porro. Tel. 0342 451458
Punto di partenza NON raggiungibile in macchina.
La località raggiungibile in macchina più vicina è Chiareggio.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Chiesa in Valmalenco, partendo dalla città di Sondrio.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!