Text Link

Tappa

179

Bagnara > Colfiorito

Lunghezza
18.0
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
605
m
-
469
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

* Cosa vuol dire?Scarica la traccia GPX

Sempre sul percorso giusto!

Usa l’app Outdooractive per utilizzare le tracce gpx e vivere le tue avventure in sicurezza.

Desktop - iOS - Android

50388692
{"center_lon": 12.872016, "zoom": 11.733447364089763, "center_lat": 43.0681127390855}
Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa rapida e molto facile, di scarso dislivello, di quasi riposo.

La chicca della giornata è la palude di Colfiorito e la suggestiva imbarcazione abbandonata che vi incontriamo.

Note particolari
Bellezza
periodo
Tutto l'anno
PERCORRIBILITà
INTERESSE
RAGGIUNGIBILITà
PERCORSO

Ci dirigiamo verso sud lungo la strada asfaltata, per staccarcene dopo qualche centinaio di metri e prendere il largo sentiero sulla sinistra, che va risalendo (250 m D+) il versante occidentale del Monte Pennino, tra boschi di carpino nero. La direzione non è sempre evidente e occorre fare attenzione a individuare i segnavia. Raggiunta una comoda carrozzabile la seguiamo a mezzacosta, in falsopiano; quindi pieghiamo a destra e scendiamo con decisione fino a ritrovare la strada bianca che percorre l’ampio fondovalle. 

Arrivati agevolmente all’abitato di Colle Croce, riprendiamo il sentiero e, sospesi sulla grande piana che si estende a est, arriviamo in fretta a Coderone. Attraversiamo il paesello e ne usciamo lungo la strada, quindi riprendiamo il sentiero sulla destra in consueto saliscendi, fino ad affacciarci sulla grande e bella Palude di Colfiorito, interamente coperta dalle canne, nell'omonimo Parco Naturale. Giunti sulla sua sponda settentrionale, prendiamo la ciclabile accanto alla strada verso sinistra e circumnavighiamo l’intero lago. Nei pressi di uno spiazzo e di un casotto in legno, ci sorprende una vecchia draga (arrivata dal Lago Trasimeno), arrugginita e mezza affondata.

Arriviamo infine alla strada provinciale e la seguiamo per arrivare a Colfiorito, altro borgo duramente colpito dal terremoto del 1997.

COSA SAPERE

Gli Altopiani di Colfiorito sono un sistema di sette altipiani, nati dal prosciugamento, per fenomeni carsici o per bonifica dell’uomo, di sette conche lacustri; l’acqua è costantemente presente solo nella conca della Palude di Colfiorito, mentre le altre spesso sono allagate in inverno, ma tornano a prosciugarsi con la bella stagione.      

Per l’unicità del suo ecosistema e la ricchezza della sua biodiversità, la Palude di Colfiorito è un’area naturale protetta. Particolarmente significativa è l’avifauna: oltre all’airone e al gufo reale, spicca il tarabuso, un uccello dal verso simile a un muggito, molto riconoscibile anche a distanza.

COSA VEDERE

Gli appassionati di archeologia hanno in questa zona pane per i loro denti.

Questi territori furono infatti abitati dall’antico popolo dei Plestini, fino a che non arrivò l’espansione di Roma. Sono visitabili i resti archeologici della città di Plestia (situata in una posizione favorevole, di collegamento tra l’area adriatica e quella tirrenica), tra cui il tempio dedicato a Cupra, dea della religione umbra, venerata come madre dei Plestini. Sulle alture che delimitano gli Altipiani di Colfiorito ci sono ancora i resti di numerosi castellieri, abitati d'altura fortificati che risalgono ai secoli tra il VI e il III a.C.; il più importante è quello del Monte Orve.

Per chi volesse approfondire, a Colfiorito si trova il MAC (Museo Archeologico di Colfiorito), che raccoglie interessanti reperti della civiltà plestina, dalle origini alla romanizzazione, passando per le contaminazioni culturali con l’Etruria e la Magna Grecia.

Per maggiori info, orari e biglietti, si veda il seguente LINK.


Per chi invece è più interessato agli aspetti naturalistici, c’è il Museo naturalistico del Parco di Colfiorito, dedicato alle peculiarità della vicina riserva naturale.

Per maggiori info, orari e biglietti, si veda il seguente LINK.

COSA MaNGIARE

Sono rinomate le patate rosse di Colfiorito, contraddistinte dalla compattezza e dall’ottima tenuta alla cottura (contengono meno acqua della classica patata bianca), anche a temperatura elevata.

Nella tradizione umbra vengono usate per realizzare diverse ricette, dalle paste ripiene agli gnocchi alle frittate; sono speciali le ciambelle dolci alle patate rosse, ricoperte di zucchero.

DOVE DORMIRE

Casa Religiosa di Ospitalità Emmaus, a Colfiorito. Tel. 393 600 9418

B&B Fonte dell'Aria, nella frazione di Dignano (pochi km dopo Colfiorito, lungo la traccia della tappa successiva). Tel. 348 015 3444


COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Perugia con cambio a Foligno e a Nocera Umbra.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“La draga semi-affondata nella palude di Colfiorito ci trasmette un’invincibile malinconia”

Lasciati ispirare

Va' Sentiero è anche un libro edito da Rizzoli!

Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.  

Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

ordina la tua copia!