Tappa abbastanza breve, con due lunghi tratti su strada e un dislivello positivo da non sottovalutare.
La lunga salita al Monte Tolagna mette alla prova per via dello stato in cui versa il sentiero, ma il paesaggio da lassù ben ripaga la fatica.
Aggiornamento del 27.5.24. Data la frana che occlude il sentiero nella tappa successiva (risalendo da Monte Cavallo al Pian della Cuna), da Collattoni è consigliabile non dirigersi verso Monte Cavallo, bensì proseguire lungo il sentiero 300 verso Pantaneto, e lì pernottare, per poi continuare il cammino da Pantaneto, bypassando così la frana.
La segnaletica è scarsa e il sentiero, nella salita intorno a Monte il Castello, è spesso inghiottito da alta vegetazione tra cui bisogna aprirsi un varco. Bene monitorare la traccia GPS.
Punti d’acqua assenti fino a Collattoni.
Prendiamo la strada provinciale (prestare attenzione: è abbastanza trafficata) verso nord-est, fino a località Taverne. Quindi prendiamo la piccola strada sulla destra e, superando un sottopassaggio, saliamo (150 m D+) fino alla frazione di Dignano (885 m), sempre su strada asfaltata (qui si trova il B&B Fonte dell'Aria, per chi volesse fare una pausa). Dall’abitato prendiamo il sentiero 302, verso la sella occidentale del Monte il Castello: la salita, pur breve, è piuttosto decisa e il sentiero diviene via via meno visibile. Giunti alla sella, risaliamo più dolcemente uno stretto vallone; il sentiero è semi-abbandonato e ricoperto dalle piante, occorre farci largo tra erba alta e rami che ci ostacolano la progressione. Dopo aver superato una vecchia casamatta in cemento, attacchiamo la seconda, ripida salita (350 m D+).
Dopo un primo strappo in traverso, raggiungiamo una strada carrozzabile; riprendiamo fiato, gustandoci il panorama, quindi attacchiamo il secondo tratto, risalendo il versante nord del Monte Tolagna, per ampi pratoni in fiore. Giunti al valico a est del monte, possiamo approfittarne per visitare la vicina cima del Monte Tolagna (1.394 m, 100 m D+).
La discesa verso Collattoni (200 m D-), lungo la Valle Canale, è semplice e mai aggressiva. Giungiamo al bel borgo di Collattoni e continuiamo sul sentiero che ci porta rapidi al fondovalle sottostante, che percorriamo verso est fino a raggiungere la strada asfaltata, che seguiamo in leggera discesa (senza prendere la deviazione sulla destra verso Pantaneto) per gli ultimi km fino all’abitato di Pié del Sasso, frazione principale del comune di Monte Cavallo, che reca gli evidenti effetti del sisma del 2016.
Il comune sparso di Monte Cavallo è uno dei più piccoli della provincia di Macerata. Ricade tra le zone sismiche di livello 1: i piccoli insediamenti di origine medievale sono stati duramente colpiti dal terremoto del 2016.
A metà strada tra Monte Cavallo e Visso si trova il bellissimo Santuario di Macereto: monumento nazionale, è un notevole esempio di architettura rinascimentale, perfettamente inserita nell’ambiente naturale circostante.
Singolare l’episodio che pare ne abbia decretato la costruzione: nel 1359 un convoglio che trasportava una statua della Madonna da Loreto a Napoli dovette fermarsi qui perché i muli si arrestarono e non ci fu verso di far loro riprendere la marcia. Gli abitanti accorsi in aiuto identificarono un segno del divino nell’accaduto e pretesero che la statua fosse lì lasciata, per costruire una prima chiesa, che nel Cinquecento fu inglobata nell’attuale santuario.
Il complesso è miracolosamente rimasto illeso dopo il terremoto.
Ottimi di questa zona sono il formaggio pecorino e il castrato d’agnello alla cacciatora.
E’ possibile degustarli entrambi alla Sagra del Castrato e del Formaggio Pecorino, che si svolge ogni anno a Monte Cavallo alla fine di luglio.
Non sono presenti strutture né a Collattoni (quasi disabitata) né a Monte Cavallo.
Tuttavia a Monte Cavallo è possibile chiedere al comune di fare dormire in uno dei container disposti a seguito del sisma. Tel. 0737 519624 (Ristorante Nido dell’Aquila)
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Perugia con cambio a Foligno.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!