Tappa impegnativa per lunghezza e dislivello, caratterizzata dalla lunga salita al Passo Cercen, seguita da un’altrettanto lunga discesa.
Grandioso la vista dell’Ortles Cevedale, in particolare sul Monte Cevedale (3.769 m) e sul Monte Vioz (3.645 m), che sovrasta la cittadina di Peio.
Il percorso si discosta dal Sentiero Italia, da Passo Cercen e Peio (per cause meteorologiche al momento del rilevamento).
La traccia è facile ma non sottovalutare la lunga salita a Passo Cercen.
Le montagne che circondano il passo sono piene di ferro, è bene starne alla larga quando arrivano (o c’è rischio di) temporali: attraggono parecchi fulmini.
Prendiamo la strada asfaltata in direzione ovest e, poco dopo, a sinistra, la comoda carrozzabile che si addentra in Val Cercen. Comincia così la lunga ma graduale salita (1.350 m D+ circa), allietata dalla vista della Cascata Ragaiolo. Sempre su carrozzabile, giungiamo alla Malga Cercen Bassa e, poco dopo, alla Cercen Alta, proprio sul limitare del bosco, dove tiriamo il fiato.
La carrozzabile lascia il posto a un buon sentiero, in pendenza costante; raggiungiamo un pianoro e, con ultimo strappo, guadagniamo l'agognato Passo Cercen (2.623 m). Immenso il paesaggio che il passo ci regala, a partire dalle cime del San Matteo (3.678 m) e del Vioz (3.645 m).
Svalicato, affrontiamo la lunga discesa (1.450 m D- circa) verso la Valle di Peio; poco dopo essere rientrati nel bosco, incontriamo la Malga Levi (che ospita un bivacco, usato dai pastori). Giungiamo infine al fondovalle, presso l’abitato di Cogolo, e procediamo in piano verso Nord, per poi attraversare la valle e il torrente Noce Bianco; prendiamo il Sentiero Botanico che sale verso Peio (300 m D+ circa), lungo il quale è facile avvistare delle cerve coi piccoli.
Infine, dopo un panoramico tratto a mezzacosta, arriviamo al paese.
A Peio è presente uno degli ultimi caseifici turnari di tutto il Trentino: un vero esempio di resistenza culturale.
Il caseificio turnario è una forma comunitaria di produzione del formaggio: tutti gli allevatori portavano il loro latte e, in proporzione alla quota (letteralmente) versata, avevano diritto alla caserada, ovvero a una certa quantità di formaggi.
Negli anni passati le famiglie facevano i turni per la produzione del formaggio (da ciò il nome turnario), oggi è un casaro che se ne occupa. VEDI ARTICOLO
Poco dopo aver lasciato Bagni di Rabbi passiamo vicini alla bellissima Cascata Ragaiolo.
Il modo migliore per ammirarla è avventurarsi sul fantastico ponte tibetano che ci passa sopra, sospeso sopra 60 metri di vuoto, per 100 di lunghezza.
Un must per chi ama le emozioni forti!
Tipico della Val di Sole è il formaggio casolet; tradizionalmente consumato fresco, ha un sapore dolce e delicato.
Il nome è in dialetto locale e sta a indicare una piccola forma. Il formaggio, prodotto con latte crudo vaccino, è nato per il consumo familiare degli allevatori.
Il casolet è oggi tutelato dal Presidio Slow Food. VEDI ARTICOLO
Bivacco Malga Levi, lungo la discesa verso Cogolo; dispone di 3 letti, stufa. Sempre aperto (lo utilizzano i pastori).
Camping Val di Sole, in località Dossi di Cavia (appena sotto Peio). Tel. 0463 753177
A Peio sono presenti diverse strutture ricettive (alberghi e B&B).
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Trento con cambio a Malè.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile con il treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!