Tappa lunga e in continuo saliscendi, ma con scarso dislivello complessivo e priva di difficoltà tecniche.
Il cammino è impreziosito dagli spettacolari scorci della magica Val Rosandra e dal paesaggio carsico, lungo il confine italo-sloveno.
La segnaletica è talvolta scarsa e poco visibile: è perciò facile perdersi. Bene avere sott'occhio la traccia GPS.
Rischio di zecche.
Punti acqua assenti da Bassovizza a Fernetti.
Percorriamo in leggera salita la magnifica Val Rosandra. Giunti a Bottazzo (dove è presente una struttura ricettiva), proprio sul confine con la Slovenia, comincia l’impegnativa salita verso il Monte Stena, interrotta da un piacevole tratto di traverso, lungo il tracciato dell’antica ferrovia.
Guadagnato l'altopiano soprastante ne percorriamo il ciglione fino a giungere alla frazione di San Lorenzo; proseguiamo comodamente nel bosco Bazzoni e, superati alcuni pratoni ove il tracciato non è sempre ben visibile, giungiamo al bel borgo di Basovizza, che merita una sosta.
Ripreso il sentiero, ci muoviamo lungo il confine italo-sloveno in un paesaggio tipicamente carsico, giungendo sulla sommità del Monte dei Pini. Da lì, una lunga e leggera discesa (durante la quale oltrepassiamo la ferrovia e costeggiamo l’Abisso di Trebiciano) ci conduce a località Fernetti, caratterizzata dall’ampia area industriale abbandonata e dal gigantesco autoporto.
Ripreso lo stretto sentiero, percorrendo in saliscendi le pendici del Monte Orsario giungiamo nel piccolo abitato di Col. Da lì prendiamo il Sentiero dei Poeti, da cui si stacca una deviazione opzionale per il vicino monte Tabor (sulla panoramica cima sorge la bella chiesa della Beata Vergine Assunta). Scendendo, arriviamo infine a Repen (nel comune di Monrupino).
Per carsismo si intende l’attività erosiva dell’acqua (soprattutto piovana) sulle rocce del suolo, che genera la presenza diffusa di grotte, doline e inghiottitoi: il paradiso degli speleologi. Il fenomeno è così caratterizzante della zona di confine tra il Friuli-Venezia Giulia e la Slovenia (il Carso appunto) che si è adottato il termine per tutte le formazioni geofisiche similari.
Il Carso Triestino è un altopiano roccioso che collega le Alpi Giulie con le Alpi Dinariche: fu teatro di feroci battaglie durante le Prima Guerra Mondiale, come si evince dai giovani boschi.
In seguito, le cavità naturali (foibe) furono utilizzate come fosse comuni dai militari jugoslavi di Tito. Proprio a Repen si trova una di queste Foibe, dichiarata Monumento Nazionale alla Memoria.
Poco distante da Repen (circa mezz'ora a piedi) si trova la splendida Grotta Gigante, visitabile.
La grotta principale, con i suoi 114 m di altezza, 280 di lunghezza e 76 di larghezza, è la sala naturale più grande al mondo!
La jota è una zuppa leggermente acidula fatta di fagioli, crauti e altre mille ingredienti che variano da ricetta a ricetta (cotenna o altra carne di maiale, semi di kümmel…).
Hotel Krizman, a Repen. Tel. 040 327 002
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Trieste con cambio a Muggia.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!