Tappa abbastanza lunga ma semplice, in saliscendi disteso, per cominciare distesi.
Partiamo dal mare del Golfo di Trieste e terminiamo nella magica Val Rosandra, ammirando nel mezzo Muggia Vecchia e i Laghetti delle Noghere, colmi di tartarughe.
La tappa è lunga e non va sottovalutata da chi ha poco allenamento; la si può tuttavia spezzare a Muggia.
Rischio di zecche.
Punti acqua ben presenti e distribuiti.
Lasciamo il cippo commemorativo del CamminaItalia 1995 a Lazzaretto di Muggia e prendiamo il sentiero (intitolato all’Arciduca Ludovico Salvatore) che, in dolci saliscendi, apre a interessanti scorci panoramici sul Golfo di Trieste. Passiamo nei pressi dei ruderi del Forte Olmi.
Ripresa la strada, giungiamo alla Basilica di Santa Maria Assunta a Muggia Vecchia, merita una sosta. In discesa arriviamo quindi all’abitato di Muggia, da cui riprende la salita, su asfalto, verso Santa Barbara. Dal piccolo abitato, scendiamo su largo sentiero verso l’area industriale, dove comincia un lungo tratto asfaltato. Infine torniamo nel verde, nei pressi di piccoli laghetti delle Noghere (colmi di tartarughe), posto ideale per uno spuntino.
L’ultima vera salita ci conduce a Caresana, dov’è possibile rinfrescarsi alla fontana.
A mezzacosta, passando per gli abitati di Dolina e di Crogole, giungiamo al paese di Bagnoli della Rosandra, che ospita il Centro Visite della Val Rosandra. Da lì, percorrendo la valle su strada, giungiamo in breve al Rifugio Mario Premuda.
Il Rifugio Premuda, posizionato a 82 m, è il rifugio più basso d'Italia. È stato un rifugio fondamentale per l'alpinismo italiano: fu la sede della Società Alpina delle Giulie, la prima scuola di alpinismo d'Italia, fondata nel 1883.
Emilio Comici, rocciatore fortissimo della prima metà del Novecento (famoso per la sua concezione estetica dell'arrampicata), iniziò la sua carriera proprio in Val Rosandra prima di trasferirsi sulle Dolomiti e diventare uno degli eroi dell’epoca del “sesto grado”.
Sopra il Rifugio Premuda scorre il vecchio tracciato della Südbahn, la ferrovia dell'impero Austro-Ungarico che collegava Vienna a Trieste e che venne ampliata con un collegamento tra l’Istria e Trieste, utilissima ai contadini che rifornivano la città di prodotti della terra.
Chiusa negli anni Sessanta per lo scarso utilizzo, è oggi una bellissima pista ciclabile che sorvola dall'alto la Val Rosandra.
La pinza è un dolce tipico triestino, legato alle festività pasquali. Si tratta di un pandolce soffice dal sapore delicato e quasi neutro, che lo rendono ottimo anche accompagnato dal prosciutto o dal formaggio, com’è consuetudine fare per interrompere il digiuno del Venerdì Santo.
B&B Torrente Rosandra, a Bagnoli Superiore della Rosandra. Tel. 366 146 0868 - 347 865 1624
Il Rifugio Mario Premuda offre ristoro, ma non ha posti letto. Tel. 040 228147
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Trieste con cambio a Muggia.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!