Tappa di media lunghezza, priva di difficoltà, che si sovrappone a tratti al Cammino di San Francesco da Paola. Come la precedente, comincia su asfalto per poi passare su sterrata. Ad accompagnarci è sempre il bosco, con alcuni scorci panoramici molto belli.
Lungo la dorsale del Monte Cervello il Sentiero Italia coincide con il Cammino di San Francesco di Paola, sempre ben segnalato.
Dalla Caserma Forestale di Cinquemiglia, immersi nella faggeta, scendiamo appena per prendere la strada asfaltata che passa proprio sotto al rifugio e svoltiamo a sinistra. Percorriamo i primi chilometri fino a giungere a una selletta, dove intercettiamo l'attacco del sentiero, sulla destra. Qui scoviamo il Laghicello (dove è presente il triturus alpestris inexpectatus scoperto nel 1982), uno scorcio molto carino che ci regala l'unico punto acqua della tappa.
Dopodiché il tracciato inizia a salire dolcemente (250 m D+ ca.) attraversando il bosco lungo la dorsale. Seguiamo la cosiddetta “via panoramica del Cammino di San Francesco di Paola" e troviamo, sulla cresta, una scultura di metallo con le sagome di San Francesco e di due pellegrini. Si apre il bosco e possiamo ammirare da una parte la Sila e tutti i paesi intorno Cosenza, dall'altra il Mar Tirreno e Paola. Passiamo poi oltre le parabole in cima al Monte Cervello (1.389 m) e scendiamo continuando prima sulla dorsale, per infine inoltrarci nell'ultimo tratto di boschetto fino al passo della Crocetta.
Uno dei Miracoli più famosi di San Francesco da Paola è quello del mantello.
Durante la sua vita, la fama del Santo calabrese crebbe a dismisura e molti erano i discepoli che volevano seguire il suo stile di vita. L'Ordine dei Minimi, da lui fondato, in breve tempo si allargò alla Sicilia e in particolare a Milazzo, dove, nel 1464, due magistrati chiesero a Francesco di edificare un convento.
Durante il viaggio dalla Calabria per raggiungere Milazzo, a piedi e senza denaro, Francesco chiese ad un barcaiolo la carità di traghettarlo in Sicilia insieme a due compagni. Visto il rifiuto del barcaiolo, il futuro santo stese il suo mantello sulle onde del mare e, tenendo un lembo del mantello sul bastone a mo' di vela, attraversò lo stretto con i suoi due compagni. La vista del miracolo provocò lo stupore dei presenti, due dei quali deposero una testimonianza scritta, giunta fino a noi. In seguito a questo miracolo San Francesco da Paolo è stato dichiarato “patrono della gente di mare” e durante i festeggiamenti a lui dedicati, dall’1 al 4 maggio, numerose sono le processioni sul mare.
Nella città costiera di Paola si trova il santuario di San Francesco da Paola. Situato nella zona collinare, custodisce parte delle spoglie del Santo patrono della Calabria (altre reliquie si trovano a Tours in Francia, località dove morì).
Nel 2000, in occasione del Giubileo, è stata inaugurata una nuova Basilica di fianco a quella antica, progettata da Sandro Benedetti. Il vecchio santuario risale al XVI secolo ed è caratterizzato dalla sontuosa cappella barocca dove sono custodite le reliquie del Santo. Nell’area si trova anche la Fonte della Cucchiarella la cui acqua, secondo la leggenda, fu fatta sgorgare dalla roccia dal Santo per dissetare gli operai che stavano lavorando al santuario; i numerosi pellegrini continuano a dissetarsi con quest’acqua miracolosa.
Più contemporaneo è invece il miracolo della bomba inesplosa, lanciata dagli anglo-americani e caduta nel vicino torrente nell'agosto del 1943: è conservata tuttora in una parete del complesso del Santuario.
Nel comune di San Lucido, sulla catena costiera paolana, si trovano i resti dell'Eremo di Santa Maria di Monte Persano, costruito nell'anno Mille dai monaci basiliani che, in fuga dai Balcani, si insediarono nel luogo in cui viveva da eremita il monaco Persano.
L'antica basilica, accessibile da un portale in tufo, è composta da un'unica navata a tre campate, con la copertura a crociera, caratteristica delle chiese bizantine. Numerosi sono stati gli ordini monastici che si sono succeduti nell’Eremo, fino al suo abbandono nel 1893; negli anni successivi è stato usato anche come rifugio dai briganti della zona.
Allevamento tradizionale della Calabria è quello del suino nero calabrese, una delle razze italiane che si sono sviluppate a partire dal ceppo di suino iberico.
Le nuove razze introdotte nel XX secolo sembravano aver relegato il suino nero calabrese a un ruolo marginale, ma grazie alla spinta di politiche agricole avvedute è tornato in auge e regala ai salumi locali un quid in più.
In particolare la soppressata è divenuta particolarmente nota proprio grazie alla carne magra di questi maiali adatti al pascolo e alla vita allo stato brado (autonomia preziosa per i contadini di un tempo), caratteristica che migliora sia il gusto che la qualità nutrizionale della carne, rendendola adatta anche alla produzione di prosciutti di pregio.
B&B Antica Calabria, a San Fili (a 5 km ca. dal Passo della Crocetta). Su richiesta i titolari offrono un servizio navetta da e per il tracciato. Tel. 340 1278744
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Fuscaldo, partendo dalla città di Cosenza.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
La località raggiungibile con il treno più vicina è Fuscaldo, partendo dalla città di Cosenza.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!