Tappa mediamente lunga, con una lunga e faticosa salita iniziale, cui segue un panoramicissimo traverso.
La fatica è ampiamente ripagata dagli splendidi scenari (ci avviciniamo alle Alpi Marittime e notiamo che il paesaggio sta mutando), dalla visita al bellissimo Santuario di San Magno e dalla calcarea Rocca Parvo (2.394 m), dall’aspetto decisamente dolomitico.
La tappa, pur priva di difficoltà tecniche, è abbastanza lunga; la si può tuttavia spezzare a San Magno, approfittando delle diverse strutture ricettive.
Nella salita da Grange Fumei al Monte Bastia, il sentiero è devastato dal passaggio delle vacche (il fondo è sdrucciolevole, ricoperto di sterco).
Unico punto d’acqua a San Magno: portare buona scorta.
Dopo un breve tratto su strada, prendiamo il sentiero della GTA e attacchiamo subito la lunga salita (900 m D+ circa). La parte iniziale è nel bosco, su ottimo tracciato. Superiamo l’abitato di Castellaro. Poco dopo, giungiamo ad una sella e da lì proseguiamo su una comoda carrozzabile a mezzacosta, pianeggiante, fino alla località Grande Fumei (1.809 m). Da qui riprendiamo il sentiero in salita, devastato dal passaggio delle vacche (il fondo è ricoperto dallo sterco e vi si scivola facilmente). Giunti sulla dorsale, il panorama inizia ad aprirsi, rivelando la pianura a est e le cime selvagge della Val Maira a Ovest.
Con un ultimo strappo fino a Monte Bastia (2.136 m). Il paesaggio è bellissimo, rivediamo il Monviso (3.840 m) e, a sud, avvistiamo le Alpi Marittime. Il sentiero prosegue in piano, aperto sul Vallone del Tibert. Quindi, si trasforma in carrozzabile, su dorsale - il tratto è davvero godibile. Cambiamo versante e torniamo su traverso in saliscendi, attraversando la testa della Comba di Narbona, per arrivare al Passo delle Crocette (2.184 m).
Scendiamo velocemente (400 m D- circa) verso la Valle Grana e andiamo a visitare il bellissimo Santuario di San Magno (i più stanchi possono interrompere qui la tappa, approfittando delle diverse strutture ricettive). Ci rimettiamo in marcia e affrontiamo l’ultima salita (550 m D+ circa); in buona parte su strada asfaltata, pur piacevole. Da Baite Parvo torniamo su sentiero; l’ambiente è bellissimo e rimaniamo impressionati dalla parete nord di Rocca Parvo (2.394 m), dall’aspetto decisamente dolomitico (la roccia è calcarea). Arriviamo agilmente al Rifugio Fauniera, un ex hangar in lamiera dell'Anas, completamente restaurato.
La Val Grana è un autentico scrigno naturale e culturale.
Incastonata tra le Alpi Marittime e le Alpi Cozie, vanta una varietà ambientale e climatica che contribuiscono alla sua notevole ricchezza botanica e faunistica; non per nulla fiori ed erbe pregiate hanno creato quel capolavoro che è il formaggio di Castelmagno.
Nel mese di maggio esplode la fioritura, un autentico prodigio per gli occhi: dalle orchidee alle stelle alpine, dai crochi ai gigli...
Abitata sin dall’antichità dai Liguri Montani, nella Val Grana la civiltà alpina ha operato per secoli, consegnandoci la memoria di un patrimonio antropologico e architettonico di grande valore. Antichi sentieri, maestosi alpeggi, borgate senza tempo, un tesoro che oggi si anima di nuova vita.
Il magnifico Santuario di San Magno, adagiato in posizione assai scenografica, è dedicato al santo protettore del bestiame e dei pascoli.
Costruito a ben 1.761 m, si trova nel territorio del comune di Castelmagno, in un luogo probabilmente dedicato, al tempo dei Romani, al culto del dio Marte, come attesta al suo interno il ritrovamento di un altare con iscrizione.
Già nel XIV secolo c’era una piccola chiesetta (costruita con l’elemosina dei fedeli), alla quale venne aggiunta la Cappella Allemandi, intorno al 1450. Il santuario venne successivamente ampliato e impreziosito dall'opera di Giovanni Battista Botoneri. La Navata Botoneri (sec. XVI) rappresenta la Passione di Gesù ed episodi delle vite di alcuni santi locali.
Dalla Val Grana viene il re dei formaggi piemontesi: sua maestà il Castelmagno, creato dal latte di mucche che si nutrono con saporite erbe d’alta quota.
Un formaggio dalla consistenza granulosa, quando ben stagionato, e dal sapore intenso. L’accoppiamento perfetto è con gli gnocchi (insaporiti dalla noce moscata) o con il miele.
Ristoro del Pellegrino (posto tappa GTA), presso il Santuario di San Magno. Tel. 0171 986178
Rifugio Maraman, poco fuori San Magno, lungo la GTA. Tel. 391 121 3232
Rifugio Fauniera, poco sotto il Colle d’Esischie. Tel. 388 129 5174
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Macra, partendo dalla città di Cuneo con cambio a Dronero.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!