Tappa di media lunghezza, ma con un dislivello assolutamente trascurabile: scorre piacevole come i vigneti del Collio.
A fine tappa, ci concediamo un buon bicchiere nella bella cittadina che vanta tra i suoi cittadini il grande cronista sportivo Bruno Pizzul.
La segnaletica è spesso carente e, attraversando i campi coltivati, è facile perdersi e confondere la traccia del sentiero con quelle dei mezzi agricoli: bene tenere sott'occhio la traccia GPS.
Rischio di zecche.
Percorriamo i campi lungo la sponda settentrionale dell’Isonzo.
Svoltando verso Nord, nel territorio di Farra d’Isonzo incontriamo l’interessante Museo della Civiltà Contadina Friulana. Oltrepassando gli abitati di Villanova di Farra e San Lorenzo Isontino, attraversiamo i Laghi di Val da Bresadola. Da lì, per dolci saliscendi nei campi coltivati, aggiriamo il paese di Capriva del Friuli.
Riprendiamo su ampia carrozzabile, su per i vigneti: siamo nel Collio, celebre terra di vini. Non distante, ammiriamo il Castello di Spessa. Continuando per le colline arriviamo alla Chiesa del Crocifisso di Subida, da cui comincia la salita verso il piccolo Monte Quarin. Al termine, giungiamo alla Chiesa della Beata Vergine del Soccorso e lì godiamo di una splendida vista sulla pianura e sul paese di Cormòns, appena sotto. Per chi ancora ne avesse voglia, dalla chiesa una strada porta alla cima del Quarin e alle rovine di un’antica rocca. In discesa, giungiamo infine al centro del paese.
Cormòns era la città di confine fra l’Impero Austro-Ungarico e l’Italia: dopo la prima guerra mondiale agli abitanti era difficile comprendere se avessero vinto o perso la guerra. Ancora oggi c’è un po’ di nostalgia per il periodo imperiale, soprattutto per la figura di Massimiliano I (cui è dedicata una statua con le “strane” sembianze di Cristoforo Colombo), che ebbe il merito di risparmiare i dazi alla città, come ringraziamento per gli sforzi bellici sostenuti contro la Serenissima.
Oltre che terra di vini, Cormons era in passato terra di ciliegie e regolarmente ospitava un enorme mercato: le ciliegie venivano mandate in ogni angolo dell’impero.
Il Collio, Brda in sloveno, è un simbolo della cooperazione transnazionale: ne è prova il Vino della Pace, prodotto con le uve di oltre 600 diversi vitigni provenienti dai cinque continenti e coltivati a Cormons nella “Vigna del Mondo”. Per oltre vent’anni, il vino è stato regolarmente donato ai Capi di Stato di tutto il pianeta, come segno di pace fra i popoli, impreziosito dalle etichette disegnate da artisti di fama internazionale.
In autunno non bisogna perdersi il festival Jazz &Wine of Peace: un modo per godere del buon vino e della buona musica, all’insegna dell’unione tra le genti.
Il Collio, che si estende dal Friuli alla Slovenia, è un susseguirsi di dolci colline ricoperte da ordinati vigneti: ne derivano vini prelibati venduti in tutto il mondo.
L’atmosfera fiabesca di questo paesaggio ha il suo segreto nella conformazione del terreno, la ponca, un impasto di marna e arenaria formatosi nei millenni che dona alle sue uve, famose fin dal periodo preromano, una forte mineralità.
Il prelibato prosciutto di Cormòns deve la sua unicità al leggero processo di affumicatura e alla stagionatura dentro grotte di tufo.
Meno dolce del cugino San Daniele, ma dai gusti più intensi.
B&B Ciase dal Orcul, a Cormòns. Tel. 338 730 7843
Agriturismo Al Confine, a Cormòns. Tel. 0481 630451
A Cormons sono presenti numerose strutture ricettive.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!