Tappa breve e molto facile, di riposo, scandita dal borgo di San Michele del Carso e dall’attraversamento del verde fiume Isonzo.
Il parco dedicato al grande poeta Giuseppe Ungaretti è un’occasione preziosa per fermare il tempo intorno a sé.
Pur essendo il percorso intuitivo, la segnaletica è talvolta insufficiente e c'è il rischio di sbagliare direzione. Bene tenere sott'occhio la traccia GPS.
Rischio di zecche.
Ci addentriamo nel bosco per arrivare velocemente al piccolo borgo di Marcottini. Continuando in piano, giungiamo allo storico centro di San Martino del Carso, distrutto dalla guerra e reso celebre dall’omonima poesia di Giuseppe Ungaretti. Proseguendo in direzione di Sagrado, incontriamo diversi punti panoramici affacciati sulle Alpi Giulie. Dopo un tratto di strada asfaltata, arriviamo nei pressi del Parco Ungaretti: luogo di grande suggestione, merita una sosta e una riflessione.
Per chi ha gamba, una deviazione di circa 5 km consente di visitare le cime di San Michele del Carso, con il loro complesso di gallerie e batterie della Grande Guerra.
Una lunga discesa (che porta ad affacciarsi sull’imponente ex cava Postir) ci conduce a Sagrado, da cui attraversiamo l’Isonzo, lasciando il Venezia Giulia per il Friuli. Poco dopo giungiamo a Gradisca d’Isonzo.
Gradisca fu un'importante roccaforte veneziana: la sua posizione a ridosso del fiume Isonzo ne faceva una perfetta barriera difensiva, soprattutto nei confronti dell’avanzata ottomana. Data l’importanza della cittadina, nel 1500 fu chiesto addirittura a Leonardo Da Vinci di realizzare il sistema difensivo.
Negli anni si sono susseguiti diversi governi, compresi quello austriaco e quello napoleonico: ma le mura della Serenissima hanno resistito e sono ancora protagoniste del borgo.
Il Parco Ungaretti di Sagrado è un "parco letterario" dedicato al grande poeta, che qui combatté e compose molte delle poesie che pubblicò ne Il porto sepolto. Un luogo per la mente.
La Fortezza di Gradisca, insieme alle mura, è il simbolo dell’antico dominio veneziano, che la utilizzò per arginare le scorribande dei pirati turchi.
All’interno della fortezza si trova il Museo Documentario, che racconta la storia del comune.
Per maggiori info, orari e biglietti, si veda il seguente LINK.
Appena fuori la Porta Nuova è d'obbligo una tappa al pittoresco Mulin Vecio, una chiassosa osteria dal caratteristico soffitto ricoperto di vecchie pentole in rame: il posto ideale per fare conoscenze locali e gustarsi un tajùt, cioè un bicchiere di vino accompagnato da qualche fettina di prosciutto insieme ad una scheggia di montasio e pane abbrustolito.
B&B Eggenberg, a Gradisca. Tel. 346 395 1465 - 0481 99899
B&B La Fortezza, a Gradisca. Tel. 338 6227497
B&B Centro Storico, a Gradisca. Tel. 392 895 3841
B&B Casa Josef, a Gradisca. Tel. 388 572 9449 - 346 012 9697
A Gradisca sono presenti diverse strutture ricettive.
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Doberdò, partendo dalla città di Gorizia.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!