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Tappa

347

Ilodei Malu (Caserma Montes) > Hotel Monte Maccione (Oliena)

Lunghezza
29.7
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
1332
m
-
1639
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa molto lunga e di buoni dislivelli, ma assolutamente spettacolare: il Supramonte di Oliena regala paesaggi rocciosi incredibili, cristallizzati nella vetta del Monte Corrasi (1.463 m).

Note particolari

Tappa da evitare nei mesi centrali estivi.

La tappa, pur scorrevole, è molto lunga: i meno allenati faranno bene a spezzarla a Sa Sinepida (a circa 9 km dalla partenza), dove è possibile sostare in uno spartano bivacco provvisto di tavoli e panche.

Nei tratti in cresta, a volte la traccia sul terreno non è chiarissima e occorre aguzzare la vista per individuare gli ometti di pietra che indicano la via.

Punti acqua concentrati nella prima parte della tappa (assenti da Sa Sinepida in poi): portarne buona scorta.

Bellezza
periodo
Marzo - Novembre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
RAGGIUNGIBILITà
PERCORSO

Dalla caserma Montes percorriamo a ritroso l'ultimo tratto della tappa precedente, risalendo il bosco di lecci (150 m D+ ca.) fino a giungere alla base del Monte Fumai; quindi proseguiamo su sentiero in falsopiano a salire, immettendoci presto su una strada sterrata che ci porta alle pendici del Monte Novo San Giovanni (1.316 m). Aggiratane la grande parete rocciosa da ovest, continuiamo sulla sterrata fino a prendere un sentiero ben segnato che si inoltra tra Monte Nieddu (1.120 m) e Monte Su Biu (1.163 m), superati i quali torniamo su carrozzabile e, all'ombra del bosco, scendiamo (150 m D- ca.) per ampi tornanti fino a guadare il Riu Badde Tareddu; poco dopo giungiamo alla fontana Sa Sinepida, posta nelle vicinanze di un bivacco per pastori (su pinnettu), provvisto di panche, tavoli e un camino.

Da lì proseguiamo su carrozzabile e poco dopo prendiamo il sentiero sulla sinistra che tra gli arbusti va salendo (450 m D+ ca.) con pendenza abbastanza decisa, intervallato da un breve tratto di carrozzabile. Giungiamo infine sulla cresta del Bruncu Sos Cuzos, con uno strapiombo impressionante sulla nostra sinistra; procediamo con facilità, cercando sul terreno gli ometti e godendoci l'estrema panoramicità del tratto, sulla cresta in saliscendi che termina con la cima Fruncu Lollove (1.391 m). Prendiamo così a scendere (350 m D-) attraversando un bellissimo bosco di lecci (in questo tratto gli ometti sono davvero sorprendenti, quasi delle opere d'arte).

Cominciamo una nuova, lunga salita (400 m D+ ca.), a fasi alterne, tutta fortunatamente in ombra fino alla cimetta di Scala 'e Marras, dopo la quale il sentiero passa su fondo roccioso e si fa meno evidente. Giunti in cima al Monte Corrasi (1.463 m), godiamo di un incredibile paesaggio a 360°, spalancato su tutto il Supramonte di Oliena. Lasciata la vetta, è tutta discesa (700 m D- ca.); dopo il valico panoramico di Scala 'e Pradu passiamo su carrozzabile e, dopo circa 1 km, prendiamo il sentiero sulla sinistra che, all'interno del bosco, ci porta fino all'Hotel Monte Maccione, dove concludiamo questa tappa favolosa.

COSA SAPERE

Il Monte Maccione è parte del massiccio del Supramonte, un enorme complesso montuoso formatosi da altopiani carbonatici. Le rocce calcareo-dolomitiche sono state scavate nel corso dei millenni dai fiumi che hanno dato vita a spettacolari gole - prime su tutte le Gole di Gorropu.

A differenza del più alto Gennargentu, il Supramonte è un massiccio molto antico; la sua vetta più alta è il Monte Corrasi, che arriva 1.463 m. Massiccio caratterizzato dalla lucentezza della roccia viva (per cui queste montagne vengono chiamate “Dolomiti sarde”), è caratterizzato soprattutto da foreste di leccio, tasso, ginepro e agrifoglio.

Il Supramonte fu terra di banditi, che si rifugiavano nelle numerose grotte presenti in tutta l'area. In particolare si ricorda Giovanni Corbeddu che, nel XIX secolo, si nascondeva in una spettacolare grotta che oggi porta il suo nome.

Il cantautore Fabrizio De Andrè ha intitolato "Hotel Supramonte" la canzone in cui evoca i circa 4 mesi di prigionia a seguito del rapimento (suo e della moglie Dori Ghezzi) da parte dei banditi sardi, nel 1979 - sembra però che il luogo in cui fu tenuto prigioniero non fosse il Supramonte.

Ad Oliena il 21 agosto si celebra la festa di San Lussorio, una tradizione religiosa con sfilate in costume, musiche e balli tradizionali.

COSA VEDERE

Nella vicina Mamoiada è presente il Museo delle Maschere Mediterranee. All'interno del museo si possono vedere le spettacolari maschere dei mamuthones e le altre maschere caratterizzate da tre elementi: pelli, campanacci e maschere.

L'ormai celebre carnevale di Mamoiada vede sfilare per le vie del paese gli issohadores e i mamuthones saltellanti. Il suono provocato dai campanacci posti sulla schiena rende l'atmosfera straordinaria, da rito primordiale (l'origine di questa tradizione si perde nei tempi). Le celebri maschere in legno, veri capolavori d'artigianato, sono state rese celebri in continente anche grazie al cantautore Vinicio Capossela.

Per maggiori info su orari e biglietti, si veda il seguente LINK.

COSA MaNGIARE

Oliena è un territorio dalla forte tradizione vitivinicola; tra i cannonau che vengono prodotti in zona c'è il nepente di Oliena. Coltivato prevalentemente con vite ad alberello, è un cannonau caratterizzato dalle sfumature speziate.

Il vino divenne celebre ad inizio secolo per l'apprezzamento di Gabriele D'Annunzio a cui si deve, oltre a numerosi elogi poetici, la denominazione “nepente” (nessuna tristezza), nome ripreso dalla letteratura greca: nell'Odissea è la bevanda che Elena di Troia custodiva per il marito Menelao.

DOVE DORMIRE

Rifugio ENIS Monte Maccione, in località Monte Maccione. Tel. 0784 288363

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.

Punto di partenza NON raggiungibile in bus.

La località raggiungibile con il bus più vicina è Orgosolo, partendo dalla città di Nuoro.

Qui il LINK per controllare gli orari.

Punto di partenza NON raggiungibile in treno.

“Mai come in questa tappa il paesaggio sardo ci riempie gli occhi con la sua aspra bellezza”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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