Tappa lunga e provante, con dislivelli (sia negativi che negativi), con alcune difficoltà tecniche - specialmente nella prima parte: adatta solo a escursionisti allenati ed esperti.
Grandioso il panorama sulle Prealpi Giulie e sul Monte Canin (2.587 m) in particolare.
La tratta qui indicata è una variante al Sentiero Italia (pur coincidendo nei punti di partenza e arrivo), per cause meteorologiche al momento del rilevamento.
Nel tratto di salita, da Stallo Bucovizza in poi, la pendenza è davvero ardua e, a causa dell'erba alta, è difficile seguire il sentiero; non ci sono cartelli e l’utilizzo del GPS è fondamentale.
Rischio zecche molto elevato.
La discesa dal Ricovero Igor Crasso è molto difficile: il terreno è assai sdrucciolevole, vi sono parecchi alberi a terra e a tratti il sentiero è particolarmente esposto.
Percorriamo un primo tratto in falsopiano, fino a località Martignilas. Da lì cominciamo una dura salita (600 m D+ circa) verso Cima Tulsti; da Stallo Bucovizza, la pendenza è oltremodo notevole e il tracciato taglia perpendicolarmente le isoipse. Per di più, spesso il sentiero non è visibile e camminiamo nell’erba alta, tra i pini neri. Il rischio di zecche è molto alto.
Una volta arrivati in cima, scendiamo di poco per poi risalire verso Cima Tanacope; poco dopo, passando su mulattiera e quindi su strada carrozzabile, il percorso diventa più facile e scorrevole, in dolce saliscendi.
Poco prima del Monte Calzano, il sentiero riprende a salire con decisione (300 m D+ circa); l'ultimo tratto verso la Sella Buia è molto impegnativo ed esposto, ma la vista è spettacolare. In cima, il vecchio ricovero Igor Crasso ci consente di rifornirci di acqua e tirare il fiato. Da Sella Buia inizia il tratto peggiore: una ripidissima e complicata discesa (1.100 m D- circa) di 3 km, fino all'abitato di Pezzeit.
Da Pezzeit, infine, un lungo tratto di strada asfaltata (10 km) ci conduce fino a Sella Nevea. Nel tragitto, passiamo da Pian della Sega: val la pena prendere il veloce sentiero che porta alle bellissime cascate di Fontanon di Goriuda.
Sella Nevea è una località sciistica nota fin dagli anni Sessanta, ma negli anni il settore ha subito varie crisi.
In crescita il turismo estivo, in particolare le attività speleologiche nell’altopiano carsico del Canin.
Il Fontanone di Goriuda è una cascata da cartolina: il getto d’acqua che sfocia dai canali carsici del Monte Canin si tuffa nel limpidissimo laghetto sottostante.
E' possibile raggiungere con facilità il retro della cascata, da cui si gode di uno scorcio davvero suggestivo, e visitare le grotte da cui esce il Fontanone.
In qualsiasi momento della giornata vale la pena fermarsi a mangiare un boccone alla Trattoria Fontanon di Goriuda, dove potete assaporare la cucina locale in un ambiente caldo e accogliente, ammirando il grosso camino al centro della sala.
Gli gnocchi fatti in casa sono una prelibatezza, tutte le verdure vengono dall’orto adiacente; consigliamo inoltre la trota, pescata nel laghetto davanti alla trattoria, con erbette di bosco. Per chiudere il pranzo non può mancare una grappa al pino mugo.
Ricovero Igor Crasso, a Sella Buia; dispone di 11 posti letto con materasso (tra piano terra e soppalco), cucina, stufa e illuminazione a pannelli solari. Sempre aperto
Rifugio Julia, a Sella Nevea. Tel. 0433 54014
A Sella Nevea si trovano parecchi ristoranti e alberghi. Attenzione però alla stagione, essendo una località di turismo invernale, in estate c'è il rischio di trovare tutto chiuso.
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Udine con cambio a Gemona.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!