Tappa decisamente intensa, pur priva di difficoltà tecniche, con importante chilometraggio e dislivello significativo sia in salita che in discesa, per i due passi da superare: Sella delle Cave e Sella Prasnig.
La sudata è generosamente ripagata dalla bella vista sul maestoso Jof Fuart (2.666 m), una delle montagne simbolo delle Alpi Giulie.
Non bisogna sottovalutare la lunghezza della tappa: i meno allenati possono tuttavia spezzarla pernottando al Rifugio Pellarini, raggiungibile in circa 45 minuti da Sella Prasnig, proseguendo in traverso verso sud.
Rischio di zecche.
Unico punto d'acqua a Cave del Predil.
Dopo un lungo tratto su strada asfaltata, in leggera salita, costeggiamo il Lago del Predil sul lato occidentale, passando vicini al Forte Lago Predil (che ospita i Musei Civici Tarvisiani). Poco dopo giungiamo all’abitato di Cave del Predil, dove si può visitare il Museo delle Miniere, e prendiamo il sentiero in salita (400 m D+ circa) verso la Sella delle Cave, da cui una ripida discesa ci conduce alla piana del Rio Freddo.
Superato il fiume, una seconda, più lunga salita (500 m D+ circa) ci porta in direzione di Cima delle Rondini, che si aggirano su sentiero in traverso. Giunti alla seconda sella (Prasnig), chi volesse fermarsi può virare verso sud, senza perdere quota, e attraversare fino al Rifugio Luigi Pellarini. Altrimenti, scendiamo rapidamente verso la Val Saisera, dominata dall ’imponente mole del Jof Fuart (2.666 m).
Giunti al fondovalle, incontriamo l'interessante Parco Tematico “Abschnitt-Saisera”, dedicato alla Grande Guerra. Infine, percorrendo la valle in direzione nord, arriviamo velocemente al borgo di Valbruna.
A Valbruna soggiornò spesso Julius Kugy, alpinista poliedrico di inizio Novecento, paladino delle Alpi Giulie, di cui era innamoratissimo: vi aprì più di 50 nuove vie alpinistiche.
In particolare, si ricorda la sua prima ascensione alla temutissima parete nord del Jôf di Montasio (2.754 m). Fu tra gli ultimi interpreti dell’alpinismo puro e romantico, di esplorazione, tra Ottocento e Novecento.
La sua grande passione per le montagne conviveva con quella per la scrittura, la musica e... la botanica: in molte delle sue esplorazioni andò alla ricerca della Scabiosa Trenta, pianta mitica che si è poi rivelata essere solo un mito.
The Forest Sound Track è un sentiero che porta in mezzo agli abeti rossi di risonanza della Val Saisera, gli alberi del “legno che suona”: la materia prima che liutai da tutti il mondo utilizzano per creare strumenti musicali di altissimo pregio, violini in particolare.
Nel periodo di giugno il bosco si riempie di musica, grazie al Festival delle Risonanze: da non perdere se si è nei paraggi.
Il formaggio montasio nasce nel vicino, omonimo altopiano; si trovano testimonianze della sua produzione già dal 1200, presso l’Abbazia di Moggio Udinese.
I bovini di razza Bruna Alpina, Rossa Friulana e Frisona italiana salgono da secoli sugli altopiani, luoghi di pastori, malgari e casari.
Il formaggio Montasio si può trovare con varie stagionature: fresco, mezzano e stravecchio. Quest’ultimo è forte, ma non pungente: un formaggio da degustare.
Rifugio Casa Alpina Julius Kugy, a Valbruna. Tel. +39 0428 871860
A Valbruna si trovano diversi alberghi.
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus e in treno, partendo dalla città di Udine in bus fino a Gemona, prendendo il treno fino a Chiusaforte, da cui si riprende il bus.
Qui il LINK del bus per controllare gli orari.
Qui il LINK del treno per controllare gli orari.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!