Torniamo in Piemonte con una tappa non complicata ma nondimeno impegnativa, dai dislivelli significativi, positivo e negativo.
Scorci molto scenografici sui grandi laghi dell’alta Valle dell’Orco, sul Gran Paradiso e sul Monte Levanna, col suo Ghiacciaio di Nel.
La tappa può essere notevolmente accorciata evitando di allungare al Colle di Nel e puntando direttamente verso Ceresole Reale dal fondovalle (nel qual caso avremmo solo discesa); oppure pernottando al Rifugio Jervis, prima dello strappo finale al Colle di Nel.
Qualche tratto lievemente esposto nella discesa dal Col del Nel: prestare attenzione in caso di sentiero bagnato.
MTB: la tappa è percorribile fino al Rifugio Jervis, da cui è meglio scendere lungo il sentiero 530.
Unico punto d’acqua al Rifugio Jervis.
Raggiungiamo in pochi minuti il Col del Nivolet e cominciamo la lunga discesa (800 m D- circa) verso il fondovalle della Valle dell’Orco. Seguendo la strada e tagliando i tornanti quando possibile col sentiero, perdiamo rapidamente quota fino al Ricovero Capanna Cavallone; da lì, grazie a un breve traverso, ci immettiamo su un’antica strada militare che scende velocemente verso il fondovalle, raggiunto il quale camminiamo per un poco su strada.
Quindi, prendiamo il sentiero sulla destra, superiamo il Torrente Orco e iniziamo la lunga salita (500 m D+ circa) verso il Rifugio Jervis. Il tracciato è per buona parte nel bosco e sale gradualmente; all’Alpe Montejousir usciamo dagli alberi e ammiriamo il notevole Ghiacciaio di Nel, adagiato sulla grande parete del Monte Levanna Occidentale. Un tratto in traverso ci dà il tempo di rifiatare; quindi, tra bassi cespugli, attacchiamo l’ultimo strappo. Guadagnata la sommità del colle, avvistiamo poco più in basso il Pian di Nel col suo piccolo lago, sulla cui riva sorge il Rifugio Jervis.
Attraversiamo il pianoro verso sud e attacchiamo l’ultima salita, ripida ma relativamente breve (300 m D+ circa). Dal Colle di Nel la vista si apre generosa; ci aspetta una lunga discesa (950 m D- circa). La prima parte è su sentiero misto a pietraia; superato un laghetto, il sentiero si distende e attraversiamo il pianoro dell’Alpe Pian Muttà. Riprendiamo una ripida discesa e rientriamo nel bosco, con piccoli tratti appena esposti, sempre su buon sentiero. Raggiungiamo infine la strada asfaltata, che prendiamo verso sinistra, circumnavigando il grande Lago di Ceresole Reale. Giunti a Villa (l’estremità nord-occidentale del bacino), una piacevole pista ciclabile lungo la riva ci porta fino al centro di Ceresole Reale.
Nel 1919, il Re Vittorio Emanuele III donò la Riserva di Caccia Reale del Gran Paradiso allo Stato, ponendo come condizione che si trovasse il modo di creare un Parco per tutelare la flora e la fauna del territorio.
Nel 1922 venne istituito il primo parco nazionale italiano: il Parco del Gran Paradiso.
La cittadina di Ceresole (che successivamente conquistò l’appellativo di Reale grazie alla frequentazione dei Savoia), caratterizzata dall’omonimo lago, deve probabilmente il suo nome alla presenza, in epoche lontane, di una foresta di piccole ciliegie: ceresiolae, in latino.
Il Colle del Nivolet è uno dei passi più alti d’Europa; esso collega la Valle d’Aosta al Piemonte.
Il Nivolet è un pianoro a 2.500 m di altitudine, ricco di torbiere e ambienti umidi, contrassegnato dai meandri della Dora Baltea, simili a quelli di un rio amazzonico. Molto ricca la flora alpina e la tipica fauna di montagna: camosci, marmotte, stambecchi, ermellini e tantissimi uccelli.
Grazie al pressoché inesistente inquinamento luminoso, è uno dei luoghi preferiti dagli astrofili, che passano qui le notti ad ammirare il cielo stellato senza alcuna interferenza.
La Zuppa del Gran Paradiso è l’emblema del Parco Nazionale Gran Paradiso ed è stata ideata dall’ente parco, in collaborazione con i produttori e i ristoratori locali, per raccogliere i prodotti tradizionali dell’area.
La zuppa, a base di patate, cipolle o porri e pane di grano saraceno, presenta diverse varianti: viene insaporita con formaggio (dalla toma d’alpeggio al serais, alla fontina) e con diverse erbe (timo, ortica, verquegno e lenga buinà, tipiche delle vallate del Parco Gran Paradiso); c’è poi chi la arricchisce con l’aggiunta di orzo perlato, riso o pasta corta.
Rifugio Willy Jervis, nel Pian di Nel. Tel. 0121 932755
Rifugio Mila, in località Villa (estremità nord-est del Lago di Ceresole). Tel. 0124 953230 - 334 229 8611
Camping Villa, in località Villa. Tel. 346 579 2146
Camping Casa Bianca, a Ceresole Reale. Tel. 340 080 8076
A Ceresole sono presenti diverse strutture ricettive.
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Ceresole Reale, partendo dalla città di Torino con cambio a Rivarolo Canavese.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
La località raggiungibile in treno più vicina è Rivarolo Canavese, partendo dalla città di Torino.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!