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Tappa

62

Rifugio Cristina > Rifugio Marinelli-Bombardieri

Lunghezza
20.4
Km
Difficoltà*
EE
Dislivello*
+
1430
m
-
895
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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50601627
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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Questa tappa è stata documentata grazie al contributo di Luca Terzi.


Tappa lunga e tosta, con alcune difficoltà tecniche e un dislivello positivo significativo.

Ci portiamo sull’Alta Via della Valmalenco. Il percorso, al cospetto del massiccio del Bernina (4.050 m) in ambiente d’alta quota (severo e spettacolare), è memorabile.

Note particolari

L’Alta Via della Valmalenco (e il Sentiero Italia) passa per la Bocchetta di Caspoggio (2.983 m). Si tratta tuttavia di un percorso con passaggio su ghiacciaio: per questo si consiglia la Forcella di Fellaria, con giro più ampio ma molto panoramico.

La seconda metà della tappa (dal Rifugio Bignami in poi) presenta alcuni tratti ripidi ed esposti, su pietraie talvolta poco stabili, su cui è facile perdere di vista la traccia: prestare attenzione ai segnavia e alla traccia GPS.

Punti d’acqua all’Alpe Gembrè, al Rifugio Bignami e al Rifugio Carate Brianza.

Bellezza
periodo
Giugno - Settembre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
paesaggistico
RAGGIUNGIBILITà
paesaggistico
PERCORSO

Ripercorriamo l’ultimo tratto della tappa precedente e attraversiamo i piani di Campagneda. Cominciamo perciò una breve salita (150 m D+ circa) che, costeggiando i bei Laghi di Campagneda, ci conduce a Passo di Campagneda e, poco dopo, al Passo Canciano (2.464 m), sul confine con la svizzera Val Poschiavo.

Dal passo, scendiamo (350 m D- circa) su comoda traccia la Valle Poschiavina, fino al Lago di Gera; costeggiamo il lago con sentiero a mezzacosta, molto panoramico, superando l’Alpe Gembrè (dove si trova l’omonimo bivacco). Superata l’estremità settentrionale del lago, attacchiamo la salita (250 m D+ circa) verso il Rifugio Roberto Bignami. 

Prendiamo fiato: ci aspetta infatti una seconda, intensa salita (400 m D+ circa) verso la Forcella di Fellaria. Al bivio, prendiamo la variante sinistra (senza salire alla Bocchetta di Caspoggio). Il tratto è in gran parte su pietraia e in caso di nebbia bisogna prestare molta attenzione ai segnavia, non sempre facili da scorgere.

Giunti alla Forcella di Fellaria (2.787 m), scendiamo (150 m D- circa) per traverso su una pietraia talvolta instabile, ai piedi delle Cime di Musella. Giungiamo al bel Rifugio Carate-Brianza, gestito dal simpatico Amanzio (!). Superata la vicinissima Bocchetta delle Forbici (2.637 m), continuiamo su pietraia, in traverso (qualche tratto esposto). Pian piano, il panorama si apre, svelando l’immenso ghiacciaio della Vedretta dello Scerscen e, a dominarlo, il Pizzo Bernina (4.049 m) e la pala di Pizzo Roseg (3.937 m). Giunti nel circo glaciale della Vedretta di Caspoggio, con un ultimo strappo in salita (200 m D+ circa), raggiungiamo il Rifugio Marinelli Bombardieri (2.813 m). Da qui parte la Via Normale per il Bernina.

COSA SAPERE

L’Alta Via della Valmalenco, ideata e tracciata negli anni Settanta  da Giancarlo Carrara, Nemo Canetta e Giancarlo Corbellini (che sarà uno dei principali promotori del Sentiero Italia!), è stata la prima alta via italiana a vocazione culturale.

Il Rifugio Marinelli Bombardieri è un grandissimo rifugio (dall’interno sembra un transatlantico), in un posto duro e inospitale, proprio di fronte al Bernina, il quattromila più orientale delle Alpi.

Fu costruito nel 1880 e alla morte del suo ideatore, Damiano Marinelli, il rifugio fu intitolato a lui (in precedenza prendeva il nome dal Vallone Scerscen). Negli anni molti sono stati i lavori di ampliamento, tra cui il raddoppiamento degli spazi a opera di Luigi Bombardieri, che morì tragicamente in un incidente in elicottero, proprio ai piedi del rifugio. Da quel giorno il rifugio porta anche il suo nome.


COSA VEDERE

Il Ghiacciaio del Morteratsch è il più grande ghiacciaio del Massiccio del Bernina, l’unico quattromila nella regione Lombardia (che lo “divide” con la Svizzera)..

Numerosi sono i ghiacciai della zona, molti dei quali oggi quasi scomparsi. Per comprendere appieno il dramma del ritiro dei ghiacciai si può percorrere il Sentiero Glaciologico Luigi Marson (dedicato allo scienziato che nel 1899 per primo descrisse i ghiacciai di queste zone), che dall’Alpe Gera porta al ghiacciaio di Fellaria.


COSA MaNGIARE

Maggenghi e alpeggi caratterizzano le montagne della Valmalenco. La differenza tra i due è che il primo è una zona intermedia di pascolo del bestiame tra il fondovalle e la sede estiva dell’alpeggio (situata intorno ai 2000m).

In entrambe le aree di pascolo è possibile trovare degli squisiti formaggi e dell’ottimo burro!


DOVE DORMIRE

Rifugio Roberto Bignami, sulla sponda occidentale del Lago di Gera. Tel. 0342 451178.

Rifugio Carate-Brianza, nei pressi della Bocchetta delle Forbici. Tel. 0342 452560

Rifugio Marinelli-Bombardieri, sotto Punta Marinelli. Tel. 0342 511577


COME ARRIVARE

Punto di partenza NON raggiungibile in macchina.

La località raggiungibile in macchina più vicina è la Diga di Campo Moro.


Punto di partenza NON raggiungibile in bus.

La località raggiungibile con il bus più vicina è Lanzada, partendo dalla città di Sondrio. 

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“L’arrivo al rifugio è stato epico: un mare di sfasciumi, nuvole basse e il sole che le bucava facendo scintillare il ghiacciaio. Da Signore degli Anelli”

Lasciati ispirare

Va' Sentiero è anche un libro edito da Rizzoli!

Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.  

Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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