Tappa mediamente corta e facile, di grande panoramicità.
La chicca della giornata è l’arrivo al Colle del Gran San Bernardo, storica porta d’ingresso alla Svizzera e ingresso in Italia della Via Francigena.
La tappa è una variante al Sentiero Italia (che da Saint-Rhémy-en-Bosses raggiunge il Rifugio Frassati dalla valle, rimanendo a bassa quota), preferita per l’interesse storico e paesaggistico del Gran San Bernardo: davvero irrinunciabile!
Punti d’acqua assenti dal Colle del Gran San Bernardo fino al Rifugio Frassati. Portarsi una buona scorta.
Partiamo sulla strada asfaltata, verso il Colle del Gran San Bernardo. Dopo un paio di tornanti, prendiamo sulla destra il sentiero in salita (200 m D+ circa): è la Via Francigena, che entra in Italia proprio dal celebre valico. Arriviamo al bel Lac du Gran San Bernard, preceduto dalla statua di San Bernardo.
Dopo aver costeggiato la riva sud del lago, giungiamo al Colle del Gran San Bernardo (2.469 m); avvistiamo il Grand Combin (4.314 m), col suo enorme ghiacciaio, e il Mont Vélan (3.727 m). Sconfinando in Svizzera, percorriamo il lato nord del lago e torniamo sui nostri passi, ridiscendendo la Via Francigena quasi fin dove l’abbiamo attaccata; quindi cominciamo un traverso verso l’alpeggio Praz de Farcoz, da cui attacchiamo la ripida salita al Col de Saint Rhémy (300 m D+ circa), su buon sentiero.
Il Col de Saint Rhémy (2.550 m) ci premia con un panorama aperto verso sud-ovest, che abbraccia il Gran Paradiso (4.061 m) e la Grivola (3.969 m). Ripartiamo addentrandoci nel vallone successivo, in un bel paesaggio d’alta quota. Con un breve ma ripido strappo (150 m D+ circa) su ghiaione arriviamo al Col des Ceingles (2.809 m), che domina la verde Comba des Merdeux (pittoresca, a dispetto del nome). Proseguiamo perdendo velocemente quota (300 m D- circa) su buon sentiero e, dopo un breve traverso, giungiamo al Rifugio Frassati, gestito dai volontari dell’Operazione Mato grosso.
Il Rifugio Frassati, costruito dai volontari dell’operazione Mato Grosso, è dedicato a Piergiorgio Frassati, figlio del direttore del giornale La Stampa di Torino, un ragazzo amante della montagna e molto attivo con i poveri; morì a soli 24 anni di meningite e al suo funerale si presentò inaspettatamente una folla oceanica, fatta soprattutto di povera gente. E’ stato proclamato beato da Papa Giovanni XXIII.
Presso il Passo del Gran San Bernardo si trova un allevamento di bellissimi San Bernardo: grossi cani da montagna, usati da secoli per la sorveglianza e soprattutto per il salvataggio dei viandanti sperduti nella neve e nella nebbia.
Nel 1887, il San Bernardo venne riconosciuto ufficialmente come razza svizzera e da allora è il cane nazionale svizzero, nonostante sia in realtà… di origine asiatica!
Tra i cani di questa razza, il più vissuto è certamente Barry, che visse presso l’Ospizio del Gran San Bernardo dal 1800 al 1812, salvando negli anni oltre 40 persone.
In sua memoria, all’Ospizio c’è sempre (anche oggi) un cane di nome Barry.
La fontina è il formaggio valdostano per eccellenza, a pasta semicotta, la cui produzione risale al medioevo.
Ne esistono moltissime varianti; ottimo per essere servito fuso, è ideale per la classica fonduta valdostana, un piatto a base di fontina, latte, tuorli d’uovo, burro e pepe, che vengono amalgamati insieme fino a creare una crema gustosa e vellutata.
Rifugio Frassati, alla testa della Comba di Merdeux. Tel. 331 943 8054
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Saint Rhemy, partendo dalla città di Aosta.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!