Tappa lunga ma facile e molto piacevole, tra bellissimi boschi di faggi e castagni, a ridosso del confine regionale ligure-emiliano.
La giornata è impreziosita da un passaggio aereo su una facile cresta rocciosa, presso la Rocca della Scaletta, e dal panoramico ciglione del Monte Zatta (1.355 m), che si affaccia sulla Riviera di Levante.
Nella prima parte, il sentiero può essere coperto di foglie e non è sempre facile individuarlo sul terreno: prestare attenzione ai segnavia sugli alberi.
La cresta rocciosa dopo Rocca della Scaletta è ripida e, a tratti, scivolosa: prestare attenzione durante la discesa.
Su comodo sentiero, risaliamo (100 m D+ circa) nel bosco verso la Sella di Monte Nero, dove ritorniamo all’Alta Via dei Monti Liguri ed entriamo per la prima volta in territorio emiliano; quindi scendiamo (150 m D- circa) verso il Passo dell’Incisa (1.463 m). Da qui, dopo una leggera discesa iniziale, proseguiamo a mezzacosta tagliando il versante orientale del Monte Nero, immersi nel bosco di faggi e castagni, fino al Passo dei Porcelletti.
Dal passo, anziché proseguire in discesa verso ovest, teniamo il tracciato dell’AVML che prosegue sulla dorsale verso sud lungo il confine regionale. Giungiamo a Rocca della Scaletta (1.439 m) e il panorama si apre - lo scorcio è molto suggestivo. Comincia una lunga discesa (450 m D- circa): proseguiamo sull’aerea cresta rocciosa (alcuni tratti sono scivolosi, fare attenzione) e, dopo un tratto ripido, guadagniamo Passo della Scaletta (1.258 m).
Rientriamo nel bosco spostandoci sul versante orientale dello spartiacque; continuiamo a perdere dolcemente quota, fino al Passo dei Ghiffi, dove ci immettiamo sulla strada asfaltata, verso sinistra. Seguendo la strada verso sud, arriviamo al Passo del Bocco, storico passo di confine tra la Liguria e l’Emilia-Romagna, dove termina la Val di Taro (i più stanchi possono qui spezzare la tappa).
Continuiamo brevemente su strada, quindi imbocchiamo una carrozzabile sulla destra, che lascia presto posto al sentiero. Inizia la salita (350 m D+ circa), via via più decisa, senza però mai essere difficile. Giunti al Poggio Buenos Aires, lungo la dorsale, si aprono begli scorci verso la costa. Infine, giungiamo in cima al Monte Zatta di Ponente (1.355 m), anch’esso panoramico sul mare e sul sempre più vicino Appennino Tosco-Emiliano.
Camminiamo in piano lungo tutto il ciglione del Monte Zatta. Superata la cima del Monte Zatta di Levante, rientriamo nel bosco e cominciamo la discesa (500 m D- circa), sempre lungo la dorsale. Arriviamo agilmente alla strada provinciale, la prendiamo verso destra e subito dopo prendiamo il sentiero sulla destra (un po’ invaso dalla vegetazione, non facilissimo da individuare) che aggira da sud il Poggio della Marchesina, per arrivare in breve a Colla Craiolo.
Nella prima metà del XVI secolo in Valle Sturla imperversava il bandito Vincenzo Zenoglio, detto anche "il Crovo", che atterrì per anni le comunità dell'entroterra chiavarese, rimanendo a lungo circondato da un’aura leggendaria.
La sua azione più nota fu l’attacco, nella zona del Passo Centocroci, al convoglio a Cosimo I de' Medici, del granduca di Toscana, in viaggio verso Genova con la sua corte. A seguito dell’episodio, nel 1543 venne assassinato da alcuni sicari su ordine del signorotto locale Gian Luigi Fieschi (che pure lo aveva probabilmente protetto in precedenza), costretto dalla “ragion di stato” per tutelare i rapporti tra la Repubblica di Genova, che non poteva compromettere i rapporti di alleanza con la ricca Firenze.
Ai margini del pianoro acquitrinoso di Pratomollo, si trova un vero e proprio gioiello geologico dell’Appennino ligure: Pietra Borghese (Pria Burghéisa), un'imponente massa rocciosa dalla forma decisamente singolare che nel corso dei secoli è stata al centro di tante leggende.
Un tempo la si riteneva essere un meteorite; studi approfonditi hanno invece rivelato si tratti di un affioramento di Lherzolite, proveniente da oltre 30 km di profondità: un residuo della crosta dell’antico Oceano Ligure. Le analisi radiometriche indicano che, con i suoi 2 miliardi di anni, Pietra Borghese è tra le rocce più antiche d'Italia.
La roccia è tra l’altro magnetica e fa pertanto impazzire le bussole; per la sua particolare struttura attira inoltre i fulmini e risuona in maniera caratteristica, se percossa da un martello. Queste caratteristiche hanno contribuito ad alimentare la fantasia popolare.
Rimanendo in tema di rocce, all’interno del Rifugio del passo del Bocco è possibile ammirare un monolite che reca un'incisione ben visibile su una delle facce quella che è probabilmente una figura antropomorfa, ritrovato nei pressi del Passo del Ghiffi.
Tra i più famosi ed apprezzati, il fungo porcino della Val Taro vanta una qualità superiore e costituisce un’importante risorsa economica del territorio.
Innumerevoli i modi di cucinarlo, dagli antipasti ai secondi: sott'olio, alla piastra, tagliato crudo in fette sottili, con scaglie di Parmigiano-Reggiano, nel sugo con le tagliatelle, i tortelli o gli gnocchi… uber alles, i funghi fritti, impanati nella farina di mais: un vero attentato a qualsiasi buon proposito.
Rifugio Del Bocco, a Passo del Bocco. Tel. 0185 342065
Rifugio Colla del Faggio, a Colla Craiolo. Tel. 0187 843003 - 348 227 0555
Punto di partenza NON raggiungibile in macchina.
La località raggiungibile in macchina più vicina è Belvedere.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Belvedere, partendo dalla cittadina di Chiavari.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
La località raggiungibile con il treno più vicina è Chiavari, partendo dalla città di Genova.
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Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!