Tappa lunga e di grande dislivello, difficile nel suo complesso (diversi tratti di sentiero sono evidentemente assai poco battuti), ma anche varia e divertente.
Molto bella la chiesetta della Madonna di Mezza Cresta di Livo, cui fa seguito l’ambiente selvaggio della Valle di Darengo, solcata dal profilo di creste aguzze e alcune cascate.
La tappa è una variante al Sentiero Italia (che da Dangri vira a sud, verso Peglio, rimanendo a bassa quota), preferita per la bellezza della Val Darengo: chi vuole faticare meno, prenda la traccia originale.
La tappa è particolarmente lunga e non va sottovalutata: è tuttavia possibile accorciarla pernottando al Rifugio Pianezza, prima della salita al Lago Darengo.
Nella discesa da Pighè a Barro, la vegetazione è spesso molto invasiva ed è facile perdersi: occorre stare attenti a scovare i segnavia e tenere d’occhio la traccia GPS. Nella medesima discesa, il tracciato è talvolta malmesso e leggermente esposto.
Prendiamo il ripido sentiero che, tagliando i tornanti della strada asfaltata, sale a Montalto (800 m D+ circa). Dopo il lungo strappo iniziale, da Montalto prendiamo un lungo sentiero in traverso (in buono stato), che tocca diversi alpeggi (spesso ancora in ottime condizioni, grazie ai villeggianti che salgono in estate). Il panorama è piacevole e impreziosito dal Lago di Como e dal Monte Legnone (2.609 m), il "Cervino" del lago. Da località Pighè, il sentiero muta aspetto (la traccia si fa spesso invisibile, coperta di erba alta e spine) e va ripidamente scendendo (450 m D- circa) fino a Barro, sul fondo della Valle di Livo.
Dopo un breve tratto pianeggiante fino a località Dangri (dove ammiriamo un bellissimo ponte dalla volta in pietra), si riparte per la seconda, lunga salita del giorno (complessivamente, 1.100 m D+ circa). Su sentiero lastricato superiamo la piccola cappella della Madonna di Livo e arriviamo a Baggio, l’ultimo centro abitato. Proseguiamo in lungo traverso; superata la Moia del Rago la salita riprende verso Borgo, da lì ci addentriamo nella Val Darengo, continuando a prendere quota. Ignoriamo le indicazioni per il vicinissimo Rifugio Pianezza (a meno di non voler spezzare lì la tappa) e giungiamo così all’ampia conca prativa dell’Alpe Darengo, dominata da una muraglia rocciosa.
Affrontiamo l’ultimo strappo (400 m D+ circa) su ripido sentiero e giungiamo al Lago di Darengo, chiuso in un bel circo glaciale; sopra di noi troneggia il Pizzo Campanile.
Il Santuario della Madonna di Mezza Cresta di Livo venne edificato nel XVII secolo, in stile barocco. E’ una delle espressioni più importanti e significative di fede popolare nell’Alto Lario, punto di riferimento per numerosi pellegrini.
All’interno del santuario è presente anche un organo settecentesco di pregevole fattura.
Proprio di fianco alla Capanna Como si trova il Lago Darengo, adatto per sfuggire alla calura estiva.
Il lago alpino dalle limpide acque si trova in un bellissimo anfiteatro roccioso, ai piedi di massicci granitici (Pizzo Campanile e Pizzo San Pio) e creste dentellate che gli fanno da corona.
Rifugio Pianezza, in Val Darengo. 12 posti letto, coperte, cucina e stufa. Non custodito, occorre chiedere le chiavi. Tel. 0344 89761
Rifugio Capanna Como, presso il Lago di Darengo. Nuovo e ottimamente tenuto, dispone di 22 letti, coperte, acqua, wc, stufa e gas. Occorre chiedere le chiavi al signor Guglielmo Molinari. Tel. 0344 88960.
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Como.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!