Tappa molto lunga e impegnativa per i dislivelli; qualche difficoltà tecnica solo nel primo tratto (Passo dell’Orso e successivo traverso).
Molto bella l’alta Valle del Dosso, tempestata di marmitte d’acqua gelida in cui possiamo rinfrescarci.
La tappa è una variante al Sentiero Italia: (che giunge a Garzeno da Peglio, rimanendo basse quote), preferita per la bellezza della Val Darengo: chi vuole faticare meno, prenda la traccia originale.
Il Passo dell’Orso ha un breve passaggio attrezzato, subito dopo averlo scavalcato.
Il traverso successivo al passo non è banale e, in alcuni tratti esposti, richiede passo sicuro.
In alcuni passaggi la segnaletica è davvero difficile da individuare: tenere sott’occhio la traccia GPS.
Non prendere la traccia che, dal traverso, scende a valle dalle rovine dell’Alpe Caurga (la traccia si perde subito e diventa parecchio complicata), bensì quella che parte dall’Alpe Mogna, poche centinaia di metri dopo.
In fondo alla Valle del Dosso, in località Caiasco, occorre inventarsi una discesa (non c’è tracciato) per collegarsi al sentiero sottostante, che torna verso nord per andare a superare il Torrente Liro.
Partiamo sull’Alta Via del Lario, subito in salita (400 m D+ circa) verso il Passo dell’Orso. La tratta, tra sentiero e pietraia, tira. Dopo la bocchetta (2.165 m) ci aspetta un brevissimo tratto attrezzato con scaletta. Quindi, affrontiamo il lungo traverso che percorre la testa della Valle del Dosso, talvolta un poco esposto. Dall’Alpe Mogna prendiamo la traccia che scende ripida all’Alpe Mugium (400 m D- circa).
Giunti a fondovalle, ci concediamo un bagno rinfrescante nelle tante pozze create dal torrente. Percorriamo quindi tutta la vallata; giunti all’Alpe Porcile, prendiamo la comoda carrozzabile a mezzacosta. Oltrepassata località Cucchetta, prendiamo la traccia (visibile a stento) alla nostra destra e scendiamo a intercettare la Via dei Monti Lariani, verso destra.
Passiamo il torrente Liro e risaliamo verso località Piazza; da lì, comincia un lungo traverso in saliscendi lungo la Valle Santo Jorio, sempre sulla Via dei Monti Lariani, che ci permette di circumnavigare il dosso di Monte Cortafon. Passiamo diversi alpeggi. Da località Levia saliamo appena, intercettiamo un breve tratto di strada asfaltata e ritorniamo sul nostro sentiero, fino alla bella Chiesetta di Sant’Anna. Infine, una breve discesa ci conduce a Garzeno.
Nel vicino comune di Dongo il 27 aprile del 1945 avvenne la cattura di Benito Mussolini da parte dei partigiani della 52ª Brigata Garibaldi "Luigi Clerici".
Il convoglio dove egli si nascondeva, bloccato dalle brigate partigiane, ebbe il permesso di passare a condizione di un’ispezione, a seguito della quale furono trovati Mussolini (travestito da soldato della Wehrmacht) e la sua amante Clara Petacci. Il giorno seguente furono fucilati nell’attuale comune di Tremezzina.
A seguito di questo avvenimento rimasero diversi i misteri irrisolti, come il carteggio Mussolini-Churchill e l’uccisione, nelle settimane seguenti, dei partigiani Giuseppina Tuissi e del Capitano “Neri”, coinvolti nella faccenda.
La Chiesa di San Pietro a Garzeno è antichissima: il primo edificio risale almeno al 1172 (anno in cui compare in un manoscritto ecclesiastico). Al suo interno è possibile ammirare affascinanti affreschi e antichi suppellettili in metallo finemente lavorato.
Il risotto al pesce persico è un ottimo piatto lacustre, tipico dei laghi lombardi. I filetti di persico vengono impanati e fritti e vengono disposti su un classico risotto in bianco.
Albergo Sole, a Garzeno. tel. 0344 88056
Albergo De Jean, a Garzeno. Tel. 0344 88022
Punto di partenza NON raggiungibile in macchina.
La località raggiungibile in macchina più vicina è il Crotto Dangri.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Livo con cambio a Dongo, partendo dalla città di Como.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!