Questa tappa è stata documentata grazie al contributo di Ornella Mich.
Tappa lunga ma scorrevole, priva di difficoltà e grossi dislivelli, con bei paesaggi e viste sul mare.
Il Colle di Cadibona rappresenta un passaggio fondamentale del nostro itinerario: segna ufficialmente la fine delle Alpi.
La segnaletica non è sempre omogenea e talvolta è facile perdersi: bene tenere mappa e GPS sott’occhio.
Talvolta il passaggio delle mountain bikes rende il tracciato malmesso, specie in caso di fango.
Punti d’acqua assenti: portarne buona scorta.
Punto di partenza della tappa raggiungibile in macchina.
Lasciamo il Colle di Melogno su strada asfaltata; quindi, superata la località Ca’ del Mago, prendiamo il sentiero che costeggia la strada dal basso, in mezzo al bosco. Il sentiero è facile, ma le tante foglie che lo ricoprono possono talvolta nascondere il tracciato. Tante le deviazioni dovute ai percorsi ciclistici di downhill.
Oltrepassiamo la località Madonna della Neve e proseguiamo su comoda carrozzabile, in lieve saliscendi nel bosco, da cui ci stacchiamo per una breve salita che ci porta al Rifugio Pian dei Corsi. Da lì, su sentiero in piano, costeggiamo l’ex base NATO e giungiamo a Colle Cravarezza (908 m).
Siamo nuovamente su larga carrozzabile, grazie alla quale guadagniamo spediti il Colle di San Giacomo (798 m): da qui ritroviamo l’Alta Via dei Monti Liguri. Aggiriamo da sud il Monte Alto (954 m) e, giunti al Colle La Tagliata, camminiamo sulla dorsale boschiva che va scendendo al Colle del Termine (665 m).
Proseguendo su sentiero dell’AVML, andiamo riprendendo quota (150 m D+ circa) e, superando qualche albero caduto; raggiungiamo la sommità del Monte Baraccone (819 m). Riprendiamo la carrozzabile, dapprima su dorsale, che va scendendo lentamente (350 m D- circa) fino al Colle di Cadibona: abbiamo completato le Alpi, hurrà!
Il valico del Colle di Cadibona (o Bocchetta di Altare, 436 m) collega il litorale savonese e la Valle della Bormida ed è considerato (sin dai tempi dei Romani!) il punto di congiunzione tra il sistema montuoso delle Alpi e quello degli Appennini. E’ il valico più basso dell'intero sistema montuoso italiano; nel raggio di 10 km, le cime non superano i 1000 m.
A ragione della sua posizione strategica, fu di centrale importanza per diversi eserciti: fu usato già nel 203 a.C. dai Cartaginesi, durante la ritirata seguita alla Seconda Guerra Punica; l’armata napoleonica, all’epoca della Campagna d’Italia, allargò la strada che oltrepassa il colle, sul quale già esistevano delle fortificazioni; infine, nella seconda metà del 1800 sul Colle vennero costruiti dei forti che costituirono il complesso difensivo della Tagliata, oggi abbandonato.
Il valico, dopo l’apertura dell’Autostrada Savona-Torino e di una galleria sulla Statale, ha perso gran parte della sua importanza. E’ però consigliata la sua percorrenza a chi ama viaggiare in motocicletta per la grande varietà dei paesaggi: è incredibile vedere quanto in fretta cambia la natura quando dalla montagna ci si avvicina al mare.
Nel territorio del comune di Altare, in località Pellegrino, si trova Matha Gitananda Ashram, il monastero induista più importante d'Europa, fondato nel 1992 dal maestro Yogasri Svami Yogananda Giri.
E’ aperto a tutti coloro che vogliono vivere un’esperienza in una comunità monastica basata sui fondamenti etici e religiosi dell’Induismo; sia per una ricerca spirituale, sia per praticare lo yoga e la meditazione, sia per ritagliare dei momenti da dedicare a sé stessi, immersi nella natura e nel silenzio della vita contemplativa.
L’Albicocca di Valleggia, dalla tipica buccia sottile e dal colore arancio tenue, ha un aroma e un sapore molto più intensi delle altre varietà sul mercato.
Si produceva in questa zona già nell’Ottocento e ha raggiunto il massimo della produzione negli anni ‘50 e ‘60: i frutteti si estendevano per centinaia di ettari della Valleggia.
Dagli anni ‘70 i frutteti sono diminuiti drasticamente per lasciar spazio alle colture florovivaistiche in serra e per lo sviluppo dell’edilizia privata legata al turismo. A Quiliano, tuttavia, rimangono ancora frutteti dai quali è iniziata l’attività di recupero e valorizzazione di questa ottima albicocca, che gode del Presidio Slow Food.
Rifugio Bocca d’Orso, 1 km prima del Colle di Cadibona. Tel. 331 587 4478
Trattoria Locanda San Rocco, ad Altare (a 15 minuti dal Colle di Cadibona). Tel. 019 58256
Rifugio Cadibona (Cadifugio), a Cadibona (a circa 2 km dal Colle, verso est). Tel. 339 688 6169
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Savona con cambio a Finale Ligure.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!