Tappa facile e veloce sull’Alta Via dei Monti Liguri, con una sola salita iniziale (pur consistente).
La giornata è contraddistinta dalla salita al Monte Carmo (1.389 m, il più alto della provincia di Savona), con bella vista sulla costa ligure.
Punti d’acqua assenti.
Ripartiamo sull’Alta Via dei Monti Liguri e attacchiamo subito la salita (600 m D+ circa) nel bosco, ben decisa ma facile, fino ad arrivare al Monte Carmo di Loano (1.389 m), la montagna più alta della provincia di Savona. La vista si apre sul mare e sulla costa.
Perdiamo quota (200 m D- circa) e rientriamo nel bosco di faggi e castagni, arrivando agilmente al Giogo di Giustenice (1.203 m). Proseguendo lungo l’AVML, il sentiero diviene presto una facile carrozzabile in dolci saliscendi. Delle brevi deviazioni ci consentono di visitare i due vecchi fortini militari, Forte Merizzo e il bel Forte Tortagna. Subito dopo siamo al Colle di Melogno (1.138 m), col suo Forte Centrale.
Proseguendo di poco sulla strada asfaltata verso est, troviamo un paio di strutture ricettive. Chi avesse ancora gambe e fiato e volesse portarsi avanti sulla (lunga) tappa successiva, può spingersi fino al Rifugio Pian dei Corsi, a 8 km dal Colle del Melogno (3 ore scarse di cammino).
Il 27 novembre 1944 il Colle Tortagna fu teatro di un oscuro episodio legato alla Resistenza.
A seguito di un durissimo scontro coi partigiani della 5ª Brigata Garibaldina, 17 alpini del Battaglione Cadore vennero catturati e uccisi senza alcun processo dai partigiani.
Solo un giovanissimo alpino, minorenne, fu risparmiato grazie all’intervento del sottotenente Del Re (che, data l’età del sottoposto, ne chiese la grazia) ed ebbe la possibilità di riferire in seguito cosa accadde ai camerati.
Oggi, immerso nella selva in cui avvenne l’eccidio, si trova un monumento commemorativo.
Alla fine dell’Ottocento, vennero edificati dal Regio Esercito i tre forti Tortagna, Settepani e Centrale, per creare uno sbarramento sul colle del Melogno e salvaguardarsi da un attacco che, provenendo dalla costa, superasse il Colle del Melogno e, risalendo le Alpi Liguri, raggiungesse il Piemonte.
Nel 2010 il Forte Tortagna, in evidente stato di abbandono (come gli altri due), è stato acquistato da privati.
Il moco della Val Bormida è un legume della famiglia della cicerchia che, pur essenziale nella dieta popolare della valle per secoli, ha rischiato di scomparire nel corso del Novecento; per questo è oggi salvaguardato dal Presidio Slow Food.
Un tempo era molto diffuso e amato, in quanto, crescendo su terreni poveri senza particolari cure, fu molto utile alla popolazione in periodi di carestia, che lo mangiava anche crudo.
Ricco di proprietà benefiche, è ottimo nelle zuppe, nelle minestre e nei passati; oppure per accompagnare cotiche o zampetti.
Le frizze sono delle polpettine fatte con frattaglie di fegato e salsiccia di maiale e insaporite da bacche di ginepro.
Il tenero impasto viene insaccato all’interno del velo del maiale in palline di piccolo formato, che vengono successivamente cotte sulla piastra, scaldate a bagnomaria o anche fritte.
Osteria del Cantoniere, a 500 m dal Colle del Melogno (lungo il percorso della tappa successiva). Tel. 348 157 029
Rifugio Pian dei Corsi, a circa 3 h dal Colle di Melogno (lungo il percorso della tappa successiva). Tel. 345 023 5295 - 348 461 0407
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Savona con cambio a Finale Ligure.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!