Tappa molto lunga e segnata dalla lunga, lunghissima salita al Passo dello Spluga (pur priva di difficoltà tecnica).
La fatica viene ampiamente ripagata dal borgo di Frasnedo, con vista sul lembo settentrionale del Lago di Como, e (con un’ulteriore salitina) dal belvedere che si affaccia tanto sul grande lago tanto sul Sasso Manduino, autentico prodigio di roccia.
La tappa è molto lunga e impegnativa; richiede ottimo allenamento e una partenza alle prime luci del giorno. Può essere accorciata sostando al Bivacco Primalpia.
La salita al Passo di Primalpia presenta tratti scoscesi, non sempre agilissimi: prestare attenzione.
Poco dopo il passo, superato il laghetto di Primalpia, si affronta un breve tratto di traverso un poco esposto, che richiede passo sicuro e assenza di vertigini: prestare attenzione.
Punti d’acqua assenti dalla borgata di Ceresolo fino al Bivacco Primalpia.
Lasciato di buon ora il centro di Filorera, percorriamo la Val di Mello verso sud, prendendo il sentiero a mezzacosta che punta verso la borgata di Civo. Dall'abitato, cominciamo la lunghissima salita (ben 1.800 m D+ ca.). Camminiamo su buon tracciato nel bosco, prendendo quota gradualmente. Superate le case diroccate di Corte di Cevo, il tracciato si va talvolta perdendo tra l'erba alta e bisogna aguzzare la vista per scorgere i segnavia. Usciamo definitivamente dagli alberi e la pendenza aumenta un poco (pur senza difficoltà). Quindi raggiungiamo il primo dei Laghi di Spluga; senza cedere alla tentazione di fermarci, proseguiamo fino all'ultimo, ben più grande: il posto è perfetto per tirare il fiato e ricaricare le energie in vista dello strappo che ci attende.
Mantenendoci sul lato meridionale del lago, affrontiamo la decisa salita al Passo di Primalpia, che ci impegna non poco. Infine raggiungiamo la sommità e di fronte a noi troviamo la gigantesca mole del Sasso Manduino.
Finalmente prendiamo a scendere (1.350 m D- ca.). Su sentiero ripido, ma facile, giungiamo al piccolo Lago di Primalpia. Lo aggiriamo da nord e, superata l'estremità occidentale, prendiamo il traverso (un po' esposto, è l'unico tratto leggermente tecnico del giorno, occorre prestare attenzione) che attraversa il versante nord del vallone; quindi pieghiamo con decisione verso sud, rimanendo per un po' in saliscendi a mezzacosta, prima di scendere facilmente fino al confortevole Bivacco Primalpia (dove i più stanchi possono interrompere la tappa), che domina la Valle dei Ratti.
Da qui in poi la discesa si fa agevole e raggiungiamo piacevolmente il torrente, lo attraversiamo e continuiamo la discesa ai piedi della grande parete della Cima del Cavrè. Al bivio da cui parte il sentiero per Verceia, teniamo la destra e su larga strada sterrata saliamo docilmente (100 m D+ ca.) fino a raggiungere il bel Rifugio Frasnedo.
In fondo alla valle scintilla il Lago di Como.
Frasnedo è un maggengo che sorveglia la Valle dei Ratti, raggiungibile solo a piedi. Veniva abitato solo nel periodo estivo ed era il punto di riferimento di tutti gli alpeggi della valle, prima come maggengo e poi come luogo di scambi (farina, castagne etc.). Impreziosito dalla Chiesa della Madonna delle Nevi, è stato premiato da Legambiente per le iniziative volte a riqualificare i pascoli e contrastare l’abbandono delle pratiche agricole.
Tutto intorno ammiriamo i grandi boschi di aceri e castagni, questi ultimi fondamentali per la sopravvivenza degli abitanti: nella Valle dei Ratti è presente infatti un enorme castagneto secolare, tant’è che la frazione a valle di Frasnedo si chiama Castan.
Oggi a Frasnedo vivono stabilmente solo i gestori del Rifugio Frasnedo.
A costo di un’ultima (piccola fatica), vale la pena di portarsi la birra di fine giornata al belvedere sopra Frasnedo, a circa 20 minuti di cammino (150 m D+ ca.). Da lì, nel tramonto estivo, ammiriamo buona parte del Lago di Como e, a nord, la selvaggia Val Codera e la Val Chiavenna.
Per chi poi ne avesse ancora, consigliatissimo il tratto di dorsale che porta alla Forca, la forcella posta ai piedi di Cima di Provinaccio: sopra di noi si erge imperioso Sasso Manduino (2.888 m), una delle cime più spettacolari delle Alpi Retiche. Guardarlo tingersi nel tramonto estivo… non ha prezzo.
Gli gnocchetti al formaggio (Casera a pasta morbida, semigrasso), fatti con la farina di castagne (invece che con la normale farina bianca usata in Valchiavenna), sono una ricetta per cui il Rifugio Frasnedo è famoso.
Come riferiscono orgogliosamente i gestori, molti Chiavennaschi preferiscono andare a mangiarli lì, piuttosto che nelle osterie dietro casa...
Bivacco Primalpia, alla testa di Val dei Ratti; 18 letti, coperte, stufa, cucina economica, bagno, illuminazione e acqua corrente. Sempre aperto.
Rifugio Frasnedo, a Frasnedo. Tel. 333 626 6504
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
La località raggiungibile con il treno più vicina è Verceia, partendo dalla città di Lecco.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!