Tappa lunga e faticosa lungo il confine italo-francese, ma bella e varia come poche altre.
Dopo aver percorso antiche strade militari, superando bellissimi fortini, entriamo nell’incredibile Parco del Marguareis, al cospetto dell’omonima, stupenda montagna. Senza parole.
La tappa è lunga e sconsigliata a chi è poco allenato. Se la giornata è ventosa, la tappa può essere davvero complicata per via dei lunghi tratti di cresta, bersagliati dai venti; bene tenerne conto.
La salita al Bec Roux è molto ripida e a tratti esposta.
Punti d’acqua assenti: portarsi una buona scorta.
Lasciamo Limonetto e prendiamo subito il sentiero della GTA, che va risalendo (600 m D+ circa) dolcemente il Vallone San Lorenzo, tra i pascoli, fino al Colle di Tenda (1.871 m). Da lì, continuiamo sulla carrozzabile (conosciuta come Via del Sale), giungendo poco dopo ai due grandi forti militari (Forte Alto e Forte Centrale), purtroppo abbandonati; siamo sul confine italo-francese, che da qui in poi seguiremo a lungo.
Proseguiamo sulla carrozzabile fino ad arrivare all’attacco del sentiero che sale (200 m D+ circa) verso il Bec Roux (2.214 m); affrontiamo il tratto con prudenza, la pendenza è davvero elevata e alcuni tratti sono leggermente esposti. Una volta in cima godiamo dell’incredibile visuale, che abbraccia buona parte delle Alpi occidentali. Riprendiamo la marcia su traccia ben battuta, in dolce saliscendi, seguendo la panoramica dorsale e infilando in rapida successione diverse cime minori, fino a raggiungere il Colle della Boaria (2.102 m). Proseguiamo su sentiero in traverso, sotto la parete verticale del Testa Ciaudon (2.386 m); quindi, in breve salita, raggiungiamo il passo di Colla Piana di Malaberga (2.219 m), da cui ammiriamo la mole rocciosa di Cima della Fascia (2.495 m).
Staccandoci dalla linea di confine, iniziamo la discesa (350 m D- circa) entrando in una vallata dall’aspetto nuovo, carsico (come suggerito dal suo stesso nome: Conca delle Carsene). Giunti nel bel pianoro del Gias dell’Ortica (1.860 m), proseguiamo verso est, tornando a salire (100 m D+ circa) facilmente fino al Passo del Duca, posto sotto la Testa del Duca, uno sperone roccioso.
Scolliniamo ed entriamo nell'anfiteatro del massiccio del Marguareis. Perdiamo rapidamente quota, per poi risalire (250 m D+ circa) il Vallone del Marguareis; con un ultimo strappo, siamo al Laghetto del Marguereis.Un ultimo tratto in piacevole traverso ci porta al fantastico Rifugio Garelli.
Il Rifugio Garelli è intitolato a Piero Garelli (1905-1945), ex avvocato di Mondovì e partigiano, deportato e morto nel campo di concentramento di Mauthausen. A gestire il rifugio è da oltre 20 anni il mitico Guido, che ha saputo trasformare la struttura e preservarla con lungimiranza.
Poco distante, si trova il Passo del Duca, che il giorno di Pasqua del 1944 fu minato e fatto esplodere dai partigiani al passaggio delle truppe naziste, che cercavano di accerchiarli.
In Val Pesio è possibile visitare la Certosa di Santa Maria, fondata nel 1173 e gestita dall’ordine dei Certosini.
Bellissimo il chiostro interno, aperto su un lato verso il bosco, con un porticato lungo 250 metri. Al suo interno è possibile ammirare una vasta collezione di animali impagliati, locali ed esotici. Per maggiori info, orari e biglietti, si veda il seguente LINK.
Posizionata nella parte alta della valle per sfuggire ai numerosi attacchi dei saraceni,la Certosa ha rappresentato nei secoli un punto di riferimento economico per i borghi limitrofi. La sua presenza ha salvaguardato anche il bosco circostante, oggi parte del Parco del Marguareis, famoso per i suoi stupendi prati fioriti.
Rifugio Garelli, poco distante da Pian del Lupo. Tel. 0171 738078
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Limone, partendo dalla città di Cuneo.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
La località raggiungibile con il treno più vicina è Limone, partendo dalla città di Cuneo.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!