Tappa di media lunghezza e discreto dislivello positivo.
Memorabile la bella vista sul Lago Maggiore dalla cima del Monte Covreto; molto suggestivo il bosco di betulle che attraversiamo scendendo al Passo della Forcora.
La rampa che sale al (e poi scende dal) Monte Corbaro è un po’ sdrucciolevole, occorre prestare attenzione.
Punto di partenza della tappa raggiungibile in macchina (il grande parcheggio dove finisce la strada è a 10 minuti dal borgo).
Ci aspetta fin da subito una lunga salita (800 m D+ circa): attacchiamo il sentiero nel bosco (tira fin da subito) fino a Biegno. Riprendiamo fiato godendo della bella vista su Monte Tamaro (1.961 m), col curioso "bernoccolo" roccioso sulla cresta nord-ovest.
Dopo un breve tratto di strada, prendiamo una comoda carrozzabile e affrontiamo una seconda salita, stavolta più dolce, fino a località Cangili di Biegno. Da lì il sentiero spiana e prosegue a mezzacosta; lasciamo la carrozzabile per prendere la rampa sulla destra, che ci conduce all’alpeggio di Monterecchio e quindi alla spalla meridionale del Monte Corbaro.
Dalla spalla, i più atletici e curiosi possono prendere il sentiero che con decisa pendenza (e fondo leggermente sconnesso) porta in cima al Monte Corbaro (1.555 m) e, con ultimo sforzo, al Monte Covreto (1.593 m). La vista è spaziale: a ovest il Lago Maggiore e oltre le cime della Valgrande; a nord, Locarno e le Alpi svizzere.
Torniamo sui nostri passi e riprendiamo il sentiero che, cavalcando una lunga dorsale, scende (200 m D- circa) dolcemente in un bellissimo bosco di betulle, fino al Passo della Forcora (1.179 m). Continuiamo a scendere (200 m D- circa) tranquillamente fino alla diga nord del Lago Delio. Costeggiamo il lago verso la diga sud; non potendola attraversare, siamo costretti a un giro leggermente più lungo sulla strada asfaltata, fino al Ristoro Lago Delio.
Il Lago Maggiore era chiamato dai Romani Lacus Maximum, in quanto ritenuto (erroneamente) il più grande dello Stivale, primato che spetta invece al Lago di Garda.
Nell’Ottocento, a ragione della sua bellezza e delle innumerevoli meraviglie architettoniche di cui è costellato (si vedano ad esempio le Isole Borromee), il Lago Maggiore era una delle tappe obbligate del Grand Tour, il tipico viaggio che i figli delle famiglie aristocratiche europee facevano allo scopo di perfezionare la loro cultura (una sorta di Erasmus ante litteram); aveva solitamente come meta l’Italia.
Tra coloro che soggiornarono sul Lago Maggiore spiccano Byron, Dumas, Goethe e Stendhal, il quale per l’incanto scrisse: «se hai un cuore e una camicia, vendi la camicia e visita i dintorni del lago Maggiore».
Il Lago Delio rappresenta una vera e propria batteria di supporto per l’energia elettrica della zona.
La centrale elettrica di Roncovalgrande è situata tra il Lago Delio e il lago Maggiore e, attraverso una grandiosa opera di ingegneria, sfrutta il dislivello tra i due laghi per generare energia (un sistema futuristico permette di pompare l’acqua in salita dal Lago Maggiore al bacino artificiale del Lago Delio).
Un enorme incavo ricavato nella montagna nasconde la centrale che è aperta al pubblico ed è gestita dalla Pro Loco di Maccagno.
Al Ristoro Lago Delio, durante tutti i weekend da fine settembre a fine ottobre, è possibile partecipare a una simpatica iniziativa: l’October Grap.
Imitando la famosa fiera della Baviera, si propongono due giorni di degustazione delle grappe, accompagnate da cibo, musica e dalla spettacolare vista sul Lago Maggiore. Le grappe vengono servite su vassoi (ammirabili all’interno del locale) lunghi da mezzo metro a... dieci metri!
Rifugio Forcora, presso l’omonimo passo (circa un’ora prima di arrivare al Lago Delio). Tel. 332 558 132
Ristoro Lago Delio, a sud-ovest del lago (pochi minuti a piedi). Non ha camere, ma i simpatici gestori vi lasceranno posare le tende, se cenate. Tel. 349 87 49 088
Albergo Diana, all’estremità nord-ovest del Lago Delio. Tel. 0332 566102
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Curiglia con cambio a Luino, partendo dalla città di Varese.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!