Questa tappa è stata documentata grazie al contributo di Natale Gallia.
Tappa di media lunghezza e scarso dislivello positivo, tranquilla e piacevole.
Perlopiù in saliscendi nel bosco, è suggellata dai bellissimi borghi di Monteviasco e Piero, dove il tempo sembra essersi fermato.
La discesa dall’Alpone a Viasco può essere problematica in caso di pioggia, per via del fondo ripido e fangoso e di alcuni passaggi leggermente esposti.
MTB: il traverso da Viasco a Monteviasco presenta dei tratti ben critici, occorre estrema prudenza.
Partiamo in direzione Pradecolo, in un tranquillo saliscendi nel bosco. Giunti al Rifugio Campiglio, possiamo gustarci un caffè sulla bella terrazza affacciata sulla Valle Veddasca. Ripartiamo sul comodo sentiero che percorre a mezzacosta la testa della Valle Arasio, sul versante settentrionale del Monte Lema (1.629 m); a tratti occorre farci spazio tra le felci.
Giungiamo così alla bella chiesa della Madonna della Guardia; subito dopo, siamo all’abitato di Alpone. Scendiamo ripidi (350 m D- circa), con cautela per il fango scivoloso. Siamo all’abitato di Viasco e sotto di noi intravediamo Piero; di fronte, sul versante opposto, Monteviasco.
Ci incamminiamo su un largo e comodo sentiero a mezzacosta, che aggira il vallone, passando alcuni alpeggi abbandonati e avviluppati dal bosco, molto suggestivi. Superato l’ultimo (Alpe Fontanella), il percorso, pur panoramico, si fa più complicato per alcuni (brevi) passaggi esposti ed attrezzati, su placche di roccia molto lisce.
Giungiamo al prezioso borgo di Monteviasco, da cui scendiamo (400 m D- circa) su comodo selciato fino al ponte di Piero. Prima di oltrepassarlo, vale la pena andare a visitare i vicini mulini. Infine, attraversiamo il torrente Giona e risaliamo brevemente fino a Piero.
Il borgo di Monteviasco è raggiungibile a piedi o per mezzo della funivia.
Secondo una leggenda, Monteviasco deve la sua nascita, al tempo della dominazione spagnola, a quattro soldati fuggiaschi i cui cognomi (Ranzoni, Morandi, Cassina, Dellea) sono molto diffusi ancora oggi. Per sfuggire alla solitudine, i quattro pensarono bene di rapire, con uno stratagemma, altrettante fanciulle del paese di Biegno, dando vita così al borgo di Monteviasco (dalla storia deriva il nome dell’Ostello Quatra Brighent).
Nella piana del torrente Giona si possono vedere i Mulini di Piero, costruiti nel XVIII secolo, utilizzati fino alla fine del 1800 e restaurati alla fine del secolo scorso.
Il territorio era ricco di terrazzamenti dove venivano coltivati segale, frumento e castagne.
Nel periodo della contestazione giovanile, un nutrito gruppo di giovani anarchici milanesi della sinistra extraparlamentare si trasferì a Piero, ridando slancio al paese con la loro vitalità e la loro fantasia.
Si possono ammirare tuttora alcuni colorati murales da loro realizzati nel borgo e nei vicini mulini.
Nel comune di Monteviasco e di Piero si sono sempre prodotti formaggi freschi, ottenuti dal latte di capra appena munto, crudo e intero - consigliatissimo il formaggio di Curiglia.
Tali formaggi hanno un sapore dolce e gradevole, senza il tipico sapore di capra, legato all’invecchiamento del latte.
Rifugio Madonna della Guardia, all’Alpone. Tel. 338 638 9076 - 338 102 7852
Ostello Quatra Brighent, a Monteviasco. Tel. 0332 990021 - 333 219 9768
Agriturismo Kedo, a Piero. Tel. 333 430 6701
Punto di partenza NON raggiungibile in macchina.
La località raggiungibile in macchina più vicina è il parcheggio Rifugio Dumenza.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Dumenza con cambio a Luino, partendo dalla città di Varese.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!