Faticosa quanto basta, pur con parti lunghe su asfalto la tappa si rivela interessante: attraversiamo un’oasi di pace, superiamo il paese di Lagonegro, per arrivare infine dopo un tratto su ciclovia al Lago di Sirino, preceduto dalle sue bellissime sorgenti.
Nella prima parte di salita il sentiero stesso non è ben pulito (bisogna prestare attenzione a non perdere il sentiero, monitorare i segnavia e la traccia gpx) e si trovano alcuni tratti faticosi, in salita ripida, a volte anche su rocce.
Subito usciti dalla parte antica di Lagonegro, si attraversano alcuni tratti coperti dai rovi, prestare attenzione.
Lasciati i vicoli e gli scalini di Rivello, affrontiamo un primo tratto su asfalto in leggera discesa; quindi prendiamo il sentiero nel bosco e affrontiamo inizialmente una salita (200 m D+ ca.), prestando attenzione a seguire la segnaletica bianca e rossa distribuita tra alberi e sassi lungo la traccia (nella prima parte il sentiero non è ben pulito e alcuni passaggi sono in rapida salita, anche su rocce); continuiamo a lungo in leggero saliscendi nel bosco.
Raggiungiamo una bellissima oasi, con una piccola chiesa e un orto ben tenuto, luogo magico che merita una pausa; poi percorriamo una sterrata larga che prima scende e poi, superato un torrente, risale dolce verso Lagonegro.
Giungiamo nei pressi della vecchia stazione abbandonata, molto affascinante, e proseguiamo salendo (150 m D+ ca.) ripidamente su asfalto e poi scalini verso la parte antica del paese. Proseguiamo (superando alcuni tratti coperti dai rovi) e ci immettiamo sulla ciclabile, scorrevole e adatta a far correre i pensieri; fino ad arrivare a un'altra stazione abbandonata (stranamente con l'insegna Rivello!). Infine prendiamo una strada asfaltata in discesa e attraversiamo le bellissime sorgenti del Lago Sirino, autentico luogo di pace. Pochi metri ancora e si è sulle rive del lago dove si trovano bar e ristoranti - una birra è d’obbligo, ancora meglio con un panino al baccalà.
Il Lago di Sirino, che si trova all'interno del comune di Nemoli, è un lago naturale formatosi all'interno di una dolina carsica. Situato alle pendici del Monte Sirino, rappresenta un piccolo angolo di pace e serenità.
Secondo la leggenda il lago fu creato da una "lacrima divina" della Madonna di Sirino, irata nel vedere un contadino che lavorava nel giorno della sua festa.
Nel periodo estivo, sulle sponde del lago si tiene il Wood Sound Festival. Un festival tra musica e arte, in una location naturalistica suggestiva.
Sulla cima del Monte Sirino (lungo la tappa successiva) è situato il santuario della Madonna del Sirino: un piccolo tempio, risalente al XVII secolo e costruito in pietra, meta di pellegrinaggio per gli abitanti di Lagonegro.
Da tempi immemori, la terza domenica di giugno la statua della Madonna viene trasferita da Lagonegro fino al santuario, dove resta fino alla terza domenica di settembre, quando viene riportata in paese. Il pellegrinaggio è una vera e propria festa e l'ascesa si conclude con una settimana di campeggio sul monte, dove a veglie e canti religiosi si alternano feste e banchetti. Dal santuario si gode una magnifica vista sulla vallata sottostante e sulle cime del Parco Nazionale del Pollino, ormai prossimo.
Il simbolo della cucina lucana è sicuramente il peperone crusco: lo si può trovare sbriciolato su qualunque pietanza - ottimo con il baccalà.
Si tratta di un particolare tipo di peperone, detto “a corno di capra” (a volte si usa una variante simile, detto “a corno di toro”, più spesso). Il peperone viene fatto seccare in lunghe collane appese sulle terrazze, che colorano i borghi di un rosso acceso, per poi essere velocemente fritto e servito intero o sbriciolato.
B&B Al boschetto, Lago Sirino, Tel. 339 678 1356
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Sapri con cambio a Maratea.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!