Tappa breve e priva di grandi forti attrattività, con diversi pezzi su asfalto. La chicca del giorno è l’agriturismo Lu Furracu, posto dall’atmosfera magica, gestito da persone meravigliose.
Tappa da evitare nei mesi centrali estivi.
Punti acqua assenti, portarne buona scorta.
Lasciamo Luogosanto e proseguiamo verso ovest lungo la strada provinciale, in piano. Dopo un paio di km, sterziamo a sinistra su una strada minore (sempre asfaltata); giunti in un parcheggio (da cui si può accedere al castello nuragico di Baldu), superiamo una recinzione tramite scaletta e procediamo su vecchia strada sterrata, a tratti invasa dalla vegetazione. Perdiamo quota (200 m D- ca.) e giungiamo al fondovalle, dove attraversiamo la statale e proseguiamo in saliscendi, fino a infilarci in un'altra stradina asfaltata tutta in rettilineo, che seguiamo verso nord per diversi km.
Superata la frazione di Camporotondo, svoltiamo a sinistra su una sterrata e risaliamo leggermente verso una dorsale; alla nostra sinistra troviamo le indicazioni per l'agriturismo Lu Furracu, gestito da Andrea e Marta - persone magnifiche e ricche di aneddoti.
Lu stazzu (come quello di Lu Furracu) è una struttura rurale tipica della Gallura: un vero e proprio avamposto in una zona poco abitata. Si tratta di una tipologia di insediamento (presente anche in altre aree italiane) utilizzato come rifugio per pastori (il termine stazzu significa “luogo di sosta”), che in Gallura acquisisce un carattere stanziale.
La particolare storia degli stazzi galluresi è legata alla vicina Corsica: nel XVIII secolo alcuni esuli corsi importarono infatti la pratica in quest'area. Gli stazzi galluresi erano realtà agricole caratterizzate dalla struttura a conformazione rettangolare, in granito, che quasi sempre si limitavano al pian terreno e in cui si insidiavano uno o più nuclei familiari.
Lu Ferracu ha una storia tutta particolare: Andrea, romano di origini sarde, dopo aver passato dodici anni in solitudine sull'isola di Spargi, insieme alla sua compagna friulana Marta decise di trasferirsi nel bel mezzo della Gallura. Prima di cominciare i lavori di ristrutturazione girarono tutti gli stazzi limitrofi per capire come meglio conservare le caratteristiche originali. Il loro duro lavoro e la famiglia cui hanno dato vita, rendono Lu Furracu un posto speciale.
Piccola curiosità: lo stazzo Lu Furracu si trova in località Bassacutena, una exclave (località al di fuori del perimetro) del comune di Tempio Pausania, che è distante ben 27 km! La storia di questa contrada ha come protagonista Giuseppe Garibaldi: fu lui a decidere di far passare qui la strada Tempio Pausania - Palau che fece prosperare la zona. Poco lontano si trova infatti lo stazzo della famiglia di Pietro Pilosu, a cui l’eroe dei due mondi era legato da una profonda amicizia.
Nella frazione di Bassacutena si trova la chiesa campestre Nostra Signora delle Grazie: si tratta di una delle tante chiese, disseminate in tutta la Gallura, caratterizzate dall'uso del granito - abbondante in tutta la zona. La loro costruzione è solitamente legata a un voto da parte dei fedeli. Ancora oggi in queste piccole chiese si svolgono le festività patronali.
Tra le bellissime spiagge presenti in tutta la costa Nord della Sardegna, quella di Rene Majore di Aglientu si trova ad appena 10 km da Lu Ferracu. Una grande distesa di sabbia, caratterizzata dalle dune bianche e dalle acque cristalline.
Tipico piatto gallurese sono i puligioni, dei ravioli ripieni di ricotta farcita con zucchero e scorza di agrumi. Il sapore agrodolce del ripieno crea un interessante contrasto con il sugo di pomodoro arricchito dall'immancabile pecorino sardo.
La presenza dello zucchero o del miele nei piatti salati della Sardegna è una caratteristica abbastanza diffusa.
Agriturismo Lu Furracu, a circa metà tappa. Tel. 333 485 5451
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Olbia.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!